Gentile Ministro della Pubblica Istruzione (Salvatore Giuliano o chi per Lei) oggi parliamo di scuola primaria.Così, tanto per cambiare. E mi permetto di parlarne io, umile e semplice maestra che da qualche tempo bazzica tra aule più o meno fatiscenti e banchi più o meno sgangherati. Tanti suoi colleghi ministri si sono avvicendati nel corso di questi miei primi 30 anni di scuola  e ognuno ha detto e, soprattutto, "fatto" la sua, in materia scolastica.

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Oggi mi sono svegliata con questa bella notizia appurata da Il Fattoquotidiano: con la spending review il Miur taglia sulla scuola ben 160 milioni di euro!

36 milioni in meno per il 2018, altri 36 nel 2019, poco più di 35 nel 2020. E ancora: 18 milioni in meno per il 2018, 19 in meno per il 2019 e 17,2 milioni in meno per il 2020. Tagli, tagli e ancora tagli al fondo di funzionamento delle scuole e per il miglioramento dell’offerta formativa.

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Di queste ore il totoministri che, da donna e da insegnante, oltre che da cittadina italiana, mi interessa particolarmente. Perché  osservo che tra i nomi dei 13 possibili ministri compaiono soltanto 4 donne: Simona Bordonali al Ministero per i Disabili; Giulia Grillo alla Sanità; Elisabetta Trenta  alla Difesa e Laura Castelli alla Semplificazione. Una rappresentanza femminile piuttosto bassa: meno di un quarto! E dire che di professionalità trasversali al femminile ce ne sono in ogni campo, settore e professione. Infatti da insegnante mi impegno nello sfatare pregiudizi circa le possibilità professionali delle donne.

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Internet e il libro, due mondi diversi che non avrebbero nessun motivo per entrare in contrasto, o escludersi a vicenda. Se non ci fossero dietro interessi economici e pigrizie intellettuali, la faccenda sarebbe molto chiara: internet è uno strumento d’informazione e di comunicazione, che richiede un sapere pregresso e già strutturato, se non altro per sapere cosa cercare nella Rete e per essere in grado di verificare l’attendibilità dei contenuti;

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Gli insegnanti, quando il gioco si fa duro, sono messi al margine. A detta di molti non hanno le competenze organizzative, gestionali...Nella quotidianità scolastica, però non è così!

Avevo sostenuto Bianca Laura Granato!

Poco prima delle elezioni del 4 marzo si parlava di un Ministro-insegnante da parte del M5s. La candidatura aveva un volto: Bianca Laura Granato. Insegnante di lettere, quindi esperta di aula. La sua figura, inoltre, esprimeva l'opposizione alla L.107/17, che ha contribuito allo scivolone elettorale di M. Renzi.

Poi, però...

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Premetto: sono briciole, ma a quanto pare tanto attese visto che, quotidianamente, sentiamo chiedere: "Quando arrivano gli arretrati e l'aumento? "

Eh già, visti i miseri stipendi degli insegnanti anche pochi spiccioli possono essere tanto attesi, purtroppo!

Tanto è vero che ci siamo lasciati  ispirare  dagli appelli  del Papa Francesco  che  ai partecipanti al congresso mondiale promosso dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica, ricevuti in Vaticano  disse: "Insegnanti malpagati perché lo Stato non ha interesse".

Ci siamo illusi con le parole di illustri uomini come Imposimato che definì immorali  gli stipendi  degli insegnanti. 

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 Il docente perfetto non esiste come non esiste la perfezione. Ma addirittura leggere un decalogo sul docente perfetto da parte di un genitore mi ha fatto venire in mente un'altra bella domanda:  Esiste il genitore perfetto?

Quale autorevolezza e competenza  ha un genitore nello stabilire le qualità del perfetto docente?  Io ho studiato pedagogia e psicologia eppure non mi sento altrettanto certa che esista un solo modo di essere docenti o un solo modo di essere genitori (e studenti/ figli). Ne  incontrati di genitori in 20 anni di carriera!  Genitori e docenti sono come due coopiloti: il genitore guida a casa, il docente  a scuola. Tale distribuzione di compiti, in un clima di  fiducia, collaborazione e rispetto reciproci,  permetterà (permetterebbe)  al fanciullo di crescere al meglio e diventare un adulto equilibrato e sereno. 

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A volte mi chiedo se facciano tristezza solo a me le tante biblioteche semi-abbandonate sparse all’interno delle nostre scuole, in corridoi, aule in disuso, sotterranei, sale professori, armadi chiusi le cui chiavi si sono perse chissà quando… La tristezza non deriva dalla nostalgia per un tempo che non c’è più o dalla poeticità degli oggetti passati di moda; tutto al contrario: ciò che angoscia profondamente è sapere che questi “oggetti”, i libri, sarebbero ancora utilissimi e perfettamente funzionanti. Di più: rappresentano esattamente ciò che manca ai nostri ragazzi, l’indispensabile che non c’è.

Guardando gli scaffali di libri che ho davanti, o ripensando a quelli che ho visto in tanti anni, regolarmente catalogati e lungamente intonsi, potrei fare un elenco totalmente casuale che non finisce mai: i volumi della Storia d’Italia di Montanelli, per tutti i ragazzi che non sanno niente della storia del nostro Paese e di cui sono sempre curiosissimi, quando qualcuno comincia a raccontargliela; le visioni di Orwell, che parlano profeticamente del nostro presente; Agostino di Moravia, e quale adolescente non sente i turbamenti nel rapporto con il femminile materno? E poi i racconti di Poe, di Buzzati, di Hoffmann, le allucinazioni di Nerval, tutto perfettamente corrispondente al gusto degli adolescenti per ciò che è strano, meraviglioso, orribile e assurdo. E le raccolte delle opere di Shakespeare e di Goldoni, a ricordare quanto possano essere vivi e vicini alla nostra quotidianità situazioni, equivoci e sentimenti di secoli fa: penso, che so, a Gl’innamorati o alla Trilogia della villeggiatura. Per non parlare de I dolori del giovane Werther e dei testi della psicoanalisi, troppo difficili ma da cui gli studenti sono regolarmente affascinati, perché sperano sempre di scoprire chi sono. 

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Siamo il Paese più vecchio d'Europa, il secondo al mondo dopo il Giappone: il numero delle morti supera quello delle nascite. E' scritto nel rapporto annuale dall'Istat, presentato alla Camera dei Deputati,  con una stima di 168,7  anziani ogni 100 giovani. E gli insegnanti italiani quanto sono vecchi?

Ecco un altro primato: abbiamo gli insegnanti più vecchi d'Europa.

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Le immagini pubblicate sui quotidiani il 14 maggio mattina sembrano quelle di un bombardamento. 30 mq di soffitto di un’aula dell’istituto tecnico Montani, a Fermo, sono crollati di schianto e solo per un caso fortuito l’incidente non si è trasformato in una tragedia. Erano le 7,10 e i ragazzi non erano ancora entrati a scuola. Si è  trattato di un evento isolato? No, purtroppo. Negli ultimi mesi incidenti del genere si sono ripetuti lungo tutta la Penisola. L'edilizia scolastica è un'emergenza assoluta!

Il 20 marzo un pannello di un controsoffitto è crollato, durante lo svolgimento di una lezione, in una classe del istituto tecnico Romero, di Rivoli. La scuola sorge accanto al Darwin, istituto in cui il 22 novembre 2008 perse la vita lo studente di 17 anni,

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Prova Invalsi matematica. Venerdì 11 maggio si è svolta la prova che ha riguardato le classi seconde e quinte della scuola primaria. Un giudizio: fuori dal mondo! Anzi fuori dall'aula! Uno spot contro la "scuola reale".

Prova Invalsi matematica, giudizio negativo

Venerdì scorso (11 maggio 2018) si è svolta la prova Invalsi di matematica. Ha riguardato le seconde e quinte della scuola primaria. Un giudizio: difficili, discriminanti e fuori dal mondo. Anzi dall'aula!

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“CHI BEN COMINCIA…”. Seminario celebrativo/formativo 12 maggio 2018.

Istituto Comprensivo “Antonio Sebastiani” di Minturno – Spigno Saturnia L

La Scuola dell’Infanzia Statale compie 50 anni. La legge istitutiva n.444 del 18 marzo 1968 rappresentò un momento rilevante della storia della scuola italiana ponendo le basi per un percorso educativo e di apprendimento sempre più generalizzato, di qualità, caratterizzato dal pluralismo delle idee pedagogiche e delle realizzazioni concrete. Il profilo pedagogico della Scuola dell’Infanzia Statale si è rafforzato nel tempo grazie all’emanazione di importanti documenti programmatici - Orientamenti educativi del 1969, 1991, Indicazioni Nazionali 2004, 2007, 2012, 2018 - a progetti innovativi quali Ascanio, Alice, OR.M.E.

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