Trivia, Diana, dal triplice volto, chiama Dante la luna in un'immagine di paradisiaco splendore. Anche per gli antichi la luna era la dea dalle tre facce: Artemide, la vergine fanciulla, falce di luna crescente; Selene, la luna piena; Ecate, la dea degli inferi, la luna calante che scompare nell'Oceano.

Quando Galileo nel '600 scopre la superficie ineguale della luna, svelando ciò che la scienza classica aveva rimosso, segna una svolta epocale nell'immaginario del cielo. Ma la luna non perde, anzi aumenta la sua carica di seduzione e di mistero, non più una limpida sfera cristallina, ma realisticamente offuscata da macchie e imperfezioni. Da primo gradino dell'incorruttibile regno dei cieli, diventa un regno imperfetto, destinato a scatenare negli uomini fantasie di esplorazione e di conquista. La dialettica vicinanza-lontananza, che caratterizza da sempre la partecipazione dell'uomo alla vicenda lunare, come mostra Calvino nelle Cosmicomiche, si presenta anche sul piano delle teorie astronomiche.

Ma in nessun secolo come nell' 800 i poeti hanno amato tanto i paesaggi notturni e, con essi, la luna.

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Un testo molto utile a noi docenti questo del pedagogista francese Philippe Meirieu che mi è capitato tra le mani per caso  e che ho letto da poco.

In questo testo si parla del fatto che quando si parla di  problemi dell’educazione e dell’insegnamento  spesso ci imbattiamo in “luoghi comuni”.

Oggi questi “luoghi comuni” sono raramente approfonditi e  spesso si notano teorie e pratiche contraddittorie il cui scopo principale è il marketing.

Nomi e slogan, fumo e poco arrosto.

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  La cromatografia è un’importante tecnica di separazione di miscele omogenee. L’immagine che cattura subito l’attenzione degli alunni e che viene generalmente usata per spiegarne il funzionamento è senza dubbio quella di una TLC, cromatografia su strato sottile (vedi foto).  Si tratta sicuramente di un’immagine adeguata ad introdurre un argomento abbastanza ostico per i ragazzi di una classe prima di un istituto tecnico o di un liceo: ma è sufficiente?

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Per la giornata mondiale del bacio, il 6 luglio, propongo un possibile mini percorso dedicato al bacio da poter ampliare a piacimento a seconda della classe, degli obiettivi  e degli interessi degli studenti.

I latini avevano tre diverse definizioni per il bacio: l’osculum rappresentava il rispetto ed era adoperato per l’amore filiale, il basium indicava affetto ed era usato per le mogli, il savium era espressione di libidine e si scambiava con le prostitute.

I baci più antichi delle arti figurative sono quelli conservati negli scavi di Pompei o nel Gabinetto erotico del museo archeologico di Napoli. (nella foto "Polifemo e Galatea" , affresco di Pompei). 

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Come si fa a rendere attuale, per una classe terza di un istituto superiore, lo studio di poesie scritte molti secoli fa? In realtà, se si fa un po’ di attenzione, ci si accorge facilmente che i testi letterari, se sottoposti a un adeguato lavoro di interpretazione, sono quelli che si prestano meglio all’attualizzazione: è molto frequente che, con l’intermediazione dell’insegnante, indispensabile a sciogliere i nodi linguistici e concettuali più complessi, gli studenti possano trovare rispecchiati nei temi e nei modi espressivi della letteratura gli stessi contenuti interiori che li appassionano, li preoccupano, li paralizzano, li fanno soffrire.

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