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In merito alle richieste di alcuni sindacati al Miur, di diverse associazioni di categoria, quali “nonsisvuotailsud” o “Nastrini Liberi Uniti” e  in risposta ad un comunicato dell’Osservatorio Diritti Scuola, il Comitato Nazionale Docenti GAE – sez. Sicilia vuol sottolineare che il Decreto Legislativo n. 66/17 afferma all'art. 14 , comma 3, che è prioritario “l'interesse della bambina o del bambino, dell'alunna o dell'alunno, della studentessa o dello studente e l'eventuale richiesta della famiglia, ai docenti con contratto a tempo determinato per i posti di sostegno”, ovvero che è prioritaria la continuità didattica, come diritto prioritario degli alunni con disabilità, sottolineando come questa è garantita sia dal personale specializzato di ruolo, ma anche da quello a tempo determinato.

È palese che i docenti in possesso di titolo di specializzazione abbiano priorità assoluta nel conferimento di incarichi a t.d., ma i molti docenti iscritti a pieno titolo nelle GAE, lavorano da molti anni con alunni con disabilità , formandosi e documentandosi, garantendo qualità e professionalità nell'insegnamento.

I docenti delle gae sono docenti meritevoli, con esperienza più che decennale sul campo, che hanno superato non uno ma più concorsi, che sono in possesso di una moltitudine di titoli e che soprattutto non si sono abbassati al gioco del famoso piano assunzionale poiché, dopo aver letto e compreso la legge che era molto chiara, sapevano che nonostante il vincolo triennale, poi mai rispettato, sarebbe stato difficile tornare al sud anche superando i tre anni del vincolo, in quanto, si sa bene, che tornare al Sud è alquanto difficile e lo sanno bene anche i docenti immobilizzati che avrebbero dovuto avere la priorità rispetto ai neoimmessi del 2015.

Non si comprendono i motivi per cui si tende a ledere chi ha rispettato le leggi dello stato e ha scelto di rimanere nella propria terra accettando di aspettare il proprio turno di assunzione, come se questo è stato un errore o addirittura un infamia!

Appare, quantomeno, strano che docenti che hanno VOLONTARIAMENTE aderito al piano assunzionale straordinario del 2015, con la consapevolezza del rischio certo del trasferimento al nord del Paese, in quanto dovevano elencare tutte le 100 province, oggi come già in passato, si aggrappano alla cosiddetta "continuità didattica".

Principalmente perché le suddette docenti, già dall'anno successivo alla loro immissione in ruolo, hanno provato con ogni mezzo a ritornare nelle città natie, non preoccupandosi affatto di garantire la tanto bene amata continuità, agli alunni loro affidati.

In secondo luogo, proprio grazie all'assegnazione dei posti di sostegno in deroga ai docenti residuali GAE, gli alunni diversamente abili, delle scuole del sud Italia specialmente, hanno potuto godere del loro diritto alla continuità, poiché, in moltissimi casi, sono riuscite ad occupare la medesima cattedra o spezzone orario per gli anni successivi in ogni scuola di ogni ordine e grado.

D'altra parte proprio la natura dei posti di sostegno in deroga (le quali sono cattedre o spezzoni orario concessi a completamento dell'organico di diritto) non rende possibile l'assegnazione a docenti di ruolo, i quali possono chiedere trasferimento o assegnazione SOLO SU organico di fatto, nè potrebbe garantire alcuna continuità didattica, avendo mero carattere annuale. Non di meno, la cattedra che lascerà non garantirà la continuità didattica agli alunni e la dirigenza si dovrà attivare per cercare il sostituto, proprio in quelle regioni ove vi è maggior carenza di insegnanti.


Dunque la richiesta di tali posti sembra essere l'ennesima trovata di coloro che cercano di tornare a casa in qualsiasi modo, anche, disattendendo ciò che viene normato dalle leggi vigenti e dalle Associazioni delle persone con disabilità maggiormente rappresentative sul territorio nazionale nel campo dell'inclusione scolastica.

Riteniamo sottolineare, inoltre, come il rapporto di empatia e di fiducia nel processo formativo educativo che si instaura con gli alunni con disabilità sia fondamentale e interromperlo con le Assegnazioni Provvisorie significa mettere in secondo piano ciò che è davvero fondamentale: LA CENTRALITA’ DELL’ALUNNO.

Ribadiamo il concetto espresso dal collega Rudy Guzman: “A noi sembra un mondo alla rovescia, dove alla fine paga sempre il più debole, per puro opportunismo di qualcuno che si beffa degli alunni con disabilità."


Nella speranza che tale lettera, venga considerata nelle sedi competenti del MIUR e da tutte le sigle sindacali che partecipano alla trattative sulle Assegnazioni Provvisorie e in particolar modo, quella della Regione Sicilia.
Angela Iannello per il Comitato Nazionale Docenti iscritti in GaE – Sez. Sicilia