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La nota ministeriale del 24 aprile 2018 chiarisce che nell' a .s. 2017/2018 le 400 ore nei professionali e tecnici e le 200 ore nei licei di A.S.L. non sono requisito indispensabile per l'ammissione agli esami di stato. 

Anche senza il chiarimento tale misura era già nelle cose, visto che l'esame quest'anno non prevedeva necessariamente la discussione sulle attività di alternanza effettuate dagli alunni.

 C'erano inoltre almeno due ordini di motivi che portavano ad ipotizzare  questo tipo di scelta:

 1) la difficoltà (se non l'impossibilità) a sanare le situazioni dei bocciati degli anni precedenti 

2) l’ opportunità di  prevedere almeno un anno di rodaggio per permettere alle scuole di capire cosa e come si doveva agire per rendicontare i percorsi attivati. 

Al netto di queste considerazioni vorrei però sapere, soprattutto in funzione degli anni a venire , in cui le ore effettuate saranno condizione di ammissione agli esami di stato, come queste ultime saranno conteggiate

 - in caso di gravi impedimenti alla frequenza (per le attività curricolari si sopperisce attivando percorsi di didattica domiciliare);

 - in caso di bocciatura (la bocciatura non sempre corrisponde ad attività di alternanza insufficienti, non capisco quindi l'attuale penalizzazione nel dover ripetere le ore di alternanza scuola lavoro nel caso in cui si debba ripetere l'anno);

 - in caso di alunni esterni (se l'alternanza scuola lavoro è intesa come metodologia didattica alternativa come si può assimilare ad essa attività lavorative meramente manuali?);

 -come si dovrà comportare il c. d. c. nel caso in cui l'alunno si sia limitato all'accumulo di ore senza aver conseguito alcuna competenza . 

Queste sono solo alcune delle criticità oggettive nel voler considerare l'alternanza scuola lavoro un obbligo a cui devono ottemperare tutti gli alunni.

 Diversa valenza avrebbe un'alternanza attivata su richiesta di alunni, o gruppi di alunni, penso a corsi di giornalismo, di teatro,  impresa simulata, attività di volontariato, tutte cose che se fatte con la giusta motivazione e non per mero obbligo possono veramente dare una marcia in più ai nostri giovani. 

Non è l'alternanza scuola lavoro ( a parte il nome fuorviante) che si contesta, ma l'obbligo e gli enormi adempimenti burocratici a cui bisogna adempiere nel momento in cui bisogna attivare convenzioni con enti esterni.

 Le attività sopra citate le scuole le hanno svolte da sempre in autonomia e piena libertà.

No Alternanza Scuola Lavoro, Si Ampliamento Offerta Formativa.