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Manca poco più di un mese alle elezioni nazionali, sarebbe corretto da parte di tutti coloro che dovrebbero rappresentarci e che vorrebbero essere votati, invece di fare discorsi generici o dare risposte generiche e non chiarificatrici per la risoluzione dei problemi relativi ai precari, presentassero un programma chiaro ed esplicativo sulle modalità di risoluzione del precariato storico con fatti che impegnano il prossimo governo in modo tangibile, poiché noi tutti siamo stanchi di chiacchiere prive di una reale volontà politica di far fronte alla risoluzione del precariato, con dati, tabelle,  nonchè tempi certi e attuabili.

Nelle GAE vi sono persone che da oltre 20 anni servono lo Stato con spirito di sacrificio e in questi anni pur di mantenere la loro posizione in graduatoria hanno accettato anche cattedre e spezzoni orari lontano da casa, spesso rimettendoci economicamente.

Il nostro obiettivo non è quello di andare contro l’interesse di qualcuno, ma di far rispettare i nostri diritti lesi a causa della legge 107/15,  aggravati dalle varie sanatorie poste in essere sia dal governo Renzi e successivi,  ignorando le fasce più deboli dei lavoratori della scuola pubblica italiana, ovvero di coloro i quali, a causa della legge 107 e delle sue varie sanatorie, non lavorano più dopo decenni  di onorato servizio per lo Stato e che hanno, nel contempo, maturato punteggi a tre cifre.

E’ palese l’attuale contrasto tra le leggi precedenti e quelle successive in merito alle GaE, che subiscono continue e sostanziali variazioni con inserimenti a colpi di ricorsi in totale incoerenza fra le diverse posizioni in merito ai titoli di accesso.

Noi avanziamo tali proposte che se vi è volontà politica possono essere realizzate in breve tempo:


1. Aumentare il potenziamento su tutti gli ordini di scuola e inserirlo anche nell’ordine dell’Infanzia che non l’ha ottenuto;

2.  Una riduzione del numero di alunni massimo per ogni classe, sia che sia presente un alunno con disabilità o meno, riportandolo a valori congrui, senza possibilità di deroghe da parte dell’USP o del DS;

3.  Aumentare l’orario settimanale dei discenti della scuola dell’infanzia da 25 a 40 ore, come attualmente vigente in molte regioni italiane e in particolar modo al Nord;

4. Separare, dall'organico dell'autonomia, le supplenze tra ordini di scuola diversi;

5.   Garantire le assunzioni fino al totale esaurimento delle GaE;

6.  L'assunzione, almeno giuridica ed immediata dei docenti iscritti in  GaE al 2015, con un piano di rientro sul ruolo economico chiaro e scaglionato, con gli elenchi chiusi dei docenti destinatari della proposta a tempo indeterminato;

7.  Il blocco dei concorsi per tutte le classi di concorso laddove le GaE non risultino esaurite o i docenti di ruolo risultino in esubero ed almeno limitato alla differenza di posti realmente disponibili tra i docenti iscritti in GAE e quelli dei futuri vincitori di concorso;

8. La stabilizzazione di tutte le cattedre in deroga su sostegno (assorbendo tutti gli specializzati in tale disciplina), per porre fine a uno stillicidio che vede penalizzati in primo luogo gli alunni con disabilità e rispettive famiglie;

9. Una maggiore attenzione nel ridare valore ai corsi di studio degli Istituti Tecnici e Professionali, dando il risalto necessario alle attività laboratoriali;

10. Prevedere una nuova modalità di reclutamento transitoria ripensando i nuovi percorsi FIT, in modo tale da non sobbarcare in nuovi oneri sia per i docenti iscritti in GAE che i docenti già abilitati iscritti nella II fascia d’Istituto;

11. Una riduzione effettiva dell’età pensionabile, senza penalizzazioni, visto che tale professione risulta particolarmente gravosa in tutti gli ordini di scuola, come appurato da diversi dirigenti dell’INAIL.