Sono omografi tutti i foni, i fonemi o le parole diversi rappresentati nella scrittura da uno stesso segno grafico. L’omografia (dal gr. omós «uguale» e gráphō «scrivo») è una sorta di omonimia tra due o più espressioni che hanno significante identico sul piano grafico, ma diverso sul piano fonico.

Gli omografi  sono  dunque parole che hanno la stessa grafia, ma differiscono nella pronuncia.

La diversa pronuncia può dipendere dalla diversa posizione dell’accento oppure dal diverso grado di apertura della vocale accentata.

Di seguito  un mio componimento utile a spiegare cosa sono gli omografi e a esemplificare come l'apertura o la chiusura delle vocali comporti il cambiamento di significato.

N.B. Utilizzo il segno di accento acuto (ad es. é) per indicare la chiusura della vocale e il segno di accento grave (ad es. è) per indicare l'apertura vocalica. 

Buona lettura!

 Oggi ho còlto un guizzo dello studente cólto.

A lui mi vòlgo: si erge sul vólgo

e mi sono vòlto a guardarne il vero vólto.

Egli lègge senza che lo imponga una légge;

con ménte aperta non mènte

e credo non téma di rispondere a tèma.

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Ho l’impressione che il Piano Nazionale Scuola Digitale ( PNSD ) stia vivendo un momento di stanca. Dopo l’iniziale e naturale “partenza con il botto”, caratterizzato dal tracimante entusiasmo di molti miei colleghi che hanno accettato l’incarico di assumere la funzione di AD, le diverse pagine afferenti al PNSD ospitano sempre meno interventi.

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Da Abruzzese, che vive con ansia e patema accorato le tristi vicende che si sono abbattute, in quest'ultima settimana, sulla mia meravigliosa terra, sono profondamente disgustata dalla vignetta pubblicata della rivista satirica Charlie Hebdo riguardante la disgraziata vicenda dell' hotel di Rigopiano da cui, in queste ore, i preziosi soccorritori stanno estraendo superstiti.

La salvaguardia della libertà di espressione è una battaglia che sento mia da sempre, soprattutto in un Paese, l'Italia, classificato al 77 esimo posto per libertà di espressione. Si tratta, infatti, di uno dei principi basilari della democrazia. Nell' antica Grecia era chiamata parresìa termine composto di "pan" tutto e "rhema" discorso.

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 Spesso i nostri ragazzi pubblicano nel Web   audio-video  di bassa qualità. Questi lavori si caratterizzano ad esempio  per la presenza di immagini sgranate o   non fotoritoccate ( occhi rossi, luce e contrasto inadeguati ), di transizioni discontinue   e  brani musicali scarsamente  sfumati.

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Definire la più famosa delle costanti matematiche della storia dell'umanità è qualcosa che ancora oggi risulta un problema di difficile soluzione. Lo studio del rapporto tra circonferenza e diametro del cerchio accompagna la storia dell'umanità fin dall'invenzione della ruota. Intrappolare quel numero in una serie finita di cifre è una impresa che quasi tutti i matematici. E quando nel 1761 il matematico Johan Lambert dimostrò che esso è irrazionale scattò la vera e propria sfida al calcolo del più alto numero di cifre decimali per renderlo quanto più preciso è possibile. La dimostrazione di Lambert segna una svolta perchè dimostra in pratica che il nostro numero non può essere intrappolato nel rapporto tra due numeri, uno a numeratore e uno a denominatore. Di fatto non può essere "razionalizzato". 

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