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L'anno scolastico appena iniziato mostra tutte le caratteristiche negative del precedente, anzi le peggiora. Ci si avvia ad un anno pieno di paventate modifiche alla riforma, "migliorie", "abrogazioni" e soprattutto, cosa più importante, cambi di terminologie. Come se cambiare le parole fosse sufficiente a cambiare le cose che rimangono tali e quali. 
Un primo dato che emerge dagli organici è rappresentato da cifre spaventose sulle cattedre rimaste vacanti nelle grandi città del nord. A Milano sono oltre 6000. Si registrano poi quasi 30.000 cattedre rimaste vacanti dalle immissioni in ruolo. Come mai? Semplice, frutto delle politiche volte a far migrare docenti dove c'è un intasamento di precariato, liberando così cattedre che non possono essere occupate da nessuno perhcè in zone prive di graduatorie di merito e di graduatorie ad esaurimento. Non ci voleva certo una grande competenza per capirlo. 

Altro? c'è l'imbarazzo della scelta. Si va dai proclami del Ministro che anzichè lavorare per iniziare puntuali l'anno scolastico parla di altro, alternanza sucola lavoro, merito, contratto, roba da campagna elettorale insomma, arma di distrazione di massa. Così mentre fronteggiamo il fatto che un giorno dice sì all'alternanza e l'altro dice nì, l'anno scolastico inizia sempre nel caos.
Neanche il sud se la passsa bene. Il caos generato da assegnazioni provvisorie mal gestite con un contratto integrativo voluto dai sindacati secondo il quale anche chi non è specializzato può essere un bravo insegnante di sostegno per un solo anno, per ricongiungersi con sè stesso, mette la scuola in stallo in tutto lo stivale. Docenti che dal 1 settembre dovrebbero essere in servizio nelle città del nord, attendono questa sanatoria in attesa di lasciare altre cattedre vacanti per occuparsi di fare qualcosa che non sanno fare per nulla. 
Ma le assegnazioni e utilizzazioni non sono ancora avvenute completamente. Come mai? Non si era detto che entro il 31 agosto ognuno doveva conoscere la propria sede di lavoro? Così non è. Nelle scuole iniziano i collegi docenti e spesso sono in divetto di una grossa fetta di insegnanti. Cosa decidono in assenza di altri? Alcuni partecipano a collegi ed attività in scuole che sicuramente lasceranno, altri si ritroveranno ad andare in scuole dove tutto è stato votato e deciso a propria insaputa. La risposta a queste domande sta nell'attività frenetica di alcuni sindacati, intenti a sistemare anche chi chiede la mobilità muovendo anche montagne. Chissà come mai sono così determinati ad andare oltre il lecito mentre abbandonano i più deboli: precari e studenti. OPgni giorno nei CSA del sud si assiste a perenni "RETTIFICHE". Cosa sono? Sono integrazioni per via di cattedre sopraggiunte. Ma come mai non si conoscono prima queste benedette cattedre? Sembra che ci siano veramente veri e propri cani dal fiuto fine alla ricerca di cattedre suls sotegno nascoste nei menandri di qualche plesso scolastico sperduto. E allora i funzionari "rettificano". Non lo fanno una volta, lo fanno due, tre tante volte. Ma la rettifica non riguarda un ERRORE? E quante volte deve sbagliare un funzionario prima di essere cacciato? 
Il risultato è un caos enorme con decine di migliaia di docenti che non sanno dove prendere servizio e scuole con organici incompleti dal nord al sud.
Per la verità non mi aspettavo miracoli ma ho tutte le ragioni per dire che questo inizio anno scolastico è peggiore del precedente