News

Proprio come avevo pronosticato alla vigilia delle immissioni e dopo la propaganda di questo governo che si allinea al precedente nello snocciolare numeri da capogiro, Su 57.322 cattedre sbandierate con tanto di proclami, oltre metà restano vacanti, più di quelle dello scorso anno. Non era difficile capirlo per tutta una serie di fattori. Il primo riguarda il fatto che tra lo scorso anno e l'attuale nulla è cambiato sulla disponibilità di docenti per il ruolo, quindi se prima erano 25.000 le cattedre rimaste vacanti, è molto facile capire che le stesse sarebbero rimaste vacanti anche adesso. Il secondo fattore riguarda il sostegno. Non abbiamo numeri esatti, ma sicuramente su 13mila cattedre la stragrande maggioranza è rimasta vacante.

Non ci sono così tanti docenti specializzati in tutta Italia, figuriamoci se si tiene conto della loro distribuzione su scala nazionale. Quando capirà il nostro governo, che occorre fare un piano triennale di stabilizzazione e specializzazione sul sostegno? E' così difficile capire che un trend  che va dai 6000 agli 8000 docenti l'anno che da sostegno passano a posto comune libera altrettante cattedre che non troveranno insegnanti specializzati? Un altro fattore interessant è costituito dalle continue deroghe sulla mobilità. Esse consentono il fenomeno del ritorno prematuro di migliaia di docenti nelle loro province di residenza. Per carità, nulla contro la mobilità e il diritto a lavorare vicino casa ma questo fenomeno unito alle assegnazioni provvisorie sul sostegno anche a docenti senza titolo hanno fatto si che il nord si svuotasse ulteriormente. Adesso ci sono da coprire decine di migliaia di cattedre vacanti al Nord dove mancano docenti mentre al Sud ci sono migliaia di docenti precari senza alcun incarico ma intrappolati nelle loro province di residenza.
Se si aggiunge il blocco di molte graduatorie di merito sul cocncorso 2018, si ha un quadro chiaro del caos di inizio anno scolastico con in testa Milano con oltre 6000 cattedre vacanti che vanno occupate entro metà settembre. 
Sembra strano come un Ministro che per anni ha operato proprio a Milano non si sia reso conto di un fenomeno del genere che adesso è difficile da affrontare. In molte situazioni, infatti, mancano anche docenti abilitati e si assisterà al fatto che scuole del Nord avranno un corpo docente con una consistente quota di professionisti che entrano a scuola per la prima volta. 
Se dagli errori si impara, ci aspettiamo che questo governo prenda seri provvedimenti per evitare che ciò accada in futuro ma soprattutto per far si che chi è al Nord e non ha ottenuto alcuna mobilità non stia ancora in perenne attesa di rettifiche poco trasparenti lasciando scoperte cattedre senza che sia neanche possibile nominare supplenti ammesso che esistano.