News

Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini intervistato dalla giornalista di Agorà, su Rai 3, ha parlato di “sette miliardi per la scuola recuperati dal ministro della Pubblica Istruzione Marco Bussetti”. Capite è come se io, noi, voi, loro, ci mettessimo a fare le pulizie, e aprendo un cassetto che avevi spolverato un centinaio di volte, non ti sei mai accorta che dentro c’erano sette, 7, SETTE, seven, sept, sieben, miliardi di euro.

Io penso che un Ministero sappia sicuramente l’andamento economico del proprio settore. Io, per esempio, collegandomi al sito delle Poste Italiane so l’andazzo del mio conto. Sappiate che è profondamente in rosso. E oggi, ho deciso che mi metto a rovistare in tutti i cassetti di casa. Vedi mai che non trovi anche io, non dico sette miliardi, ma magari cento euro. Cosa ha fatto fino ad adesso il Ministero della Pubblica Istruzione per aver accumulato questo tesoretto e non aver apportato modifiche necessarie e sostanziali alla nostra Scuola? Perché ammassarli, e non dare una sede definitiva ai ragazzi abruzzesi che ancora non hanno una sede stabile? È appena crollato un ponte causando morti, feriti, dolore, sconforto, disperazione, e il Ministero precedente cosa faceva? Aspettava che crollasse una scuola, un tetto, i pavimenti. Aspettavano che una Scuola Pubblica sprofondasse negli inferi per usare quei soldi e mettere a norma di sicurezza le nostre scuole? Aspettavano che crollassero le fondamenta di una scuola portando con loro noi insegnanti e i ragazzi che ogni giorno i genitori ci lasciano per educarli e renderli cittadini consapevoli? È da anni che sento parlare di edilizia scolastica, eppure ogni anno, entro a Scuola e la ritrovo esattamente come prima. Non ci sono computer, eppure dobbiamo far progetti, connetterci, INVALSI. Le insegnanti di sostegno con il computer lavorano molte ore. Peccato manchi la connessione Wi-Fi. Non voglio fare retorica, ma manca la carta. Sì carta per far fotocopie, per i compiti in classe, e per pulire il culetto. A questo siamo abituati. Ma come qualsiasi persona responsabile, vorrei una casa stabile sopra la mia testa: per noi docenti, per i nostri ragazzi, e per i loro genitori. L’Onorevole Malpezzi, con la sua consueta voce da cantante con la raucedine, ha tuonato a Bussetti:” Vai avanti a cercare il consenso sulle menzogne? Iniziate ad aumentare i posti in organico: non avete previsto neppure un docente in più. Non potete raggiungere i numeri di Renzi, ok: ma qualcosa la fate o no?” Sono sicura che questo Governo farà molto più di quello che hanno fatto ex-sindacaliste (Fedeli), Fondazioni (Agnelli), presidi al potere, tappetini di lingue striscianti. Loro hanno dato il bonus degli ottanta euro, quelli con cui l’Onorevole Picierno faceva la spesa per quindici giorni, hanno manomesso la vita dei docenti di tutta Italia, le scuole sono rimaste senza docenti come prima, il sostegno e l’inclusione è stato per loro un fardello da portare avanti. Hanno creato un disastro mai visto prima di Waterloo. Ora il Ministro Bussetti si dovrà occupare di classi con trentasette allievi, trovare la sistemazione per i ragazzi che ancora fanno scuola in baracche. Hanno chiuso il Liceo classico di Guglionesi e ci sono trecentocinquanta studenti da sistemare perché la scuola stava crollando. Il Ministro dovrà trovare la soluzione per i vincitori di concorso, i docenti bivaccati nelle GAE e nelle GM. I DM. (io la soluzione l’avrei, mi riservo di farvelo sapere quando ci saranno notizie più sicure). E poi vorrei rivolgermi all’Onorevole Salvini che vuole reintrodurre la leva obbligatoria “per far imparare ai ragazzi e alle ragazze l’educazione”. (imparare l’ha detto lui eh’) Il costo: quindici miliardi.

 

Ma non sarebbe meglio investirli davvero nell’educazione di ragazze e ragazzi, destinandoli alla Scuola pubblica statale? C’è chi auspica una scuola moderna, più efficiente e più attenta agli studenti e chi invece ancora non sa dove sarà collocata la propria scuola. Io ci voglio credere in questo Ministro, voglio credere che metterà a posto le scuole ma non solo. Lui e le commissioni che lavorano per questo, spero faranno ritornare la Scuola italiana a quando eravamo orgogliosi di rispondere:” Che professione fai? “Io?, L’insegnante della Scuola della Costituzione”