News
 Assegno compiti. Compiti per casa e compiti in classe. O verifiche, che comunque gli alunni continuano a chiamare compiti e a sentire, talvolta, come obblighi fastidiosi e faticosi. Un giorno la consegna da parte mia di una traduzione dal latino fu sentita, evidentemente, come particolarmente onerosa da parte di un ragazzo che ha scarsa dimestichezza con l'abilità di traduzione e dunque quello studente,provocatoriamente ed educatamente, iniziò a dire che il latino era troppo difficile e che era troppo complicato tradurre quel passo e così via.
Insomma avrebbe voluto evitare quel compito. Nel mio ruolo soprattutto di educatrice ho avviato, su quello spunto, un dibattito in classe che è finito con lo svolgere riflessioni sui diritti e doveri. Quel ragazzo si è infine rasserenato e ha svolto sia la versione di latino che le riflessioni sui diritti e doveri. Chissà se avrà pensato che avrebbe fatto meglio a star zitto! 

 Ecco le riflessioni di una mia studentessa della stessa classe, Silvia Ricci, IV A del Liceo scientifico Alessandro Volta di Francavilla al Mare, a.s. 2016/17

Il diritto del dovere.

Il mio diritto di uomo è anche il diritto di un altro; ed è mio dovere garantire che lo eserciti.

Con questa celebre frase, Thomas Paine, considerato uno dei Padri Fondatori degli Stati Uniti d'America, fornisce un interessante punto di riflessione riguardo ai diritti e ai doveri dell’uomo. In origine, pensando all’uomo primitivo, non si trovava l’esigenza di avere dei diritti, in quanto, si praticava una vita nomade e solitaria. Quando, però, gli uomini iniziarono a creare comunità sempre più solide, divenne necessario incanalare il libero arbitrio in regole e allo stesso tempo, indicare a ogni membro, quali fossero i propri diritti e doveri.  Come possiamo facilmente intendere, questi due concetti, sono strettamente legati e costituiscono una sorta di sinolo indissolubile. I nostri diritti sono assicurati dai doveri e i doveri assicurano i diritti. Questa corrispondenza esisteva fin dall’antichità ma, soprattutto negli ultimi decenni, anche grazie a documenti come la Carta dei diritti e dei doveri dell’uomo, ha assunto maggiore importanza. Se riflettessimo sull’antica Roma, ad esempio, il cittadino romano a pieno titolo (in latino, civis Romanus pleno iure) era soggetto alla legge di Roma e poteva quindi appellarsi ad essa per far valere i propri diritti di fronte a un tribunale, citando per es. in giudizio un concittadino con cui era in lite o da cui aveva subìto un sopruso; tale diritto divenne col tempo fondamentale, perché chi non lo possedeva (ad es. un italico o un provinciale) poteva essere oggetto di abusi da parte di cittadini a pieno titolo. Questo esempio permette di sviluppare due importanti considerazioni. In primis è la prova che, un cittadino “a pieno titolo” essendo sottoposto alla legge e, quindi avendo il dovere di rispettare le leggi, aveva allo stesso tempo la possibilità, quindi il diritto, di citare chicchessia in tribunale. Dall’altra parte, però, ci si riferiva solo ad una nicchia ristretta, la maggioranza, infatti, doveva svolgere determinate funzioni per lo stato che, però, erano semplici obblighi, perché non erano assicurati altrettanti diritti.  Ancora oggi, ci sono molti uomini, donne, bambini che non godono di diritti e di conseguenza non hanno doveri. A questo proposito, alcune associazioni governative come l’Onu, l’Unicef si sono mosse per redigere documenti come la Carta dei diritti dei bambini. In un punto, a mio avviso fondamentale, è affermato che ogni bambino deve avere il diritto all’istruzione, ma allo stesso tempo, è suo dovere frequentare istituti scolastici. Fortunatamente, ci troviamo in una nazione, l’Italia, che, pur avendo molti difetti, assicura attraverso la costituzione, i diritti e i doveri di noi cittadini. A ogni diritto corrisponde, quindi, un dovere… rinunciare ad un dovere, o meglio, scegliere di non rispettare un dovere può portare all’annullamento dei diritti. Ciò significherebbe buttar via risultati per cui i nostri antenati, i nostri nonni, hanno dovuto lottare. È importante precisare che, questo discorso, vale per qualsiasi contesto dai più banali a quelli di massima importanza. Ad esempio, ogni cittadino ha il diritto di fumare in zone aperte, contrariamente a quelle interne, ma se ognuno buttasse le cicche sulla strada, come molte persone solitamente fanno, questo diritto potrà essere annullato, come di fatto avviene nella Repubblica Singaporena, in cui vi sono solo alcune zone della città in cui è permesso fumare. Ulteriore esempio è fornito da un professore di organico potenziato, che, come letto in un articolo in classe, non potendo svolgere il proprio lavoro di insegnante, perché di fatto non gli è attribuita alcuna classe, con il passato del tempo potrebbe perdere uno dei diritti fondamentali del lavoratore ossia quello al salario. Tutto ciò ci deve far cambiare il modo di intendere il dovere, quando ci si dice che abbiamo il dovere di andare a scuola, il dovere di rispettare il codice della strada, il dovere di pagare le tasse, non dobbiamo sbuffare, contrariarci ma, pensare che, grazie a questi, godiamo di diritti fondamentali e non scontati in primis la nostra libertà!

Silvia Ricci, IV A Liceo scientifico Alessandro Volta di Francavilla al mare, a.s. 2016/17