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Le riforme degli ultimi 50 anni sono troppe, disastrose e e deleterie per il prestigio sociale dell'insegnante. La retribuzione salariale è peggiorata notevolmene, il malessere psichico aumentato soprattutto alla luce dell'innalzamento dell'età pensionabile.

Queste in sintesi le parole di Vittorio lodolo D'Oria medico che da oltre 25 anni studia gli effetti dello stress da lavoro correlato il burnout di cui sono colpiti smepre più insegnanti stretti tra adempimenti burocratici, scadenze, centinaia di alunni ed una età media ch supera i 52 anni. 
Secondo Lodolo D'Oria, chi governerà nella prossima legislatura dovrebbe occuparsi di più della scuola e soprattutto di chi la fa perchè ne va della qualità della formazione dei futuri cittadini. Per questo una settimana fa egli lancia una petizione che ha raggiunto in poco tempo 25.000 firme in cui evidenzia ben 5 punti sostanziali, chiari, limpidi ed ampiamente condvisibili 

Il programma politico da attuare nel prossimo lustro dovrà avere al centro il docente e soprattutto seguire precisi parametri per:

 1.    Adeguare gradualmente, e inderogabilmente entro la fine della legislatura, la retribuzione degli insegnanti al livello della media dei colleghi della UE.

 2.    Effettuare studi epidemiologici sulle cause di inidoneità all’insegnamento negli ultimi 10 anni (i dati sono presso l’Ufficio III del Ministero Economia e Finanze) al fine di riconoscere ufficialmente le malattie professionali della categoria.

 3.    Stanziare fondi ad hoc per attuare la prevenzione delle malattie professionali ufficialmente riconosciute, il monitoraggio dello Stress Lavoro Correlato, nonché la formazione prevista, ma non ancora attuata, dal DL 81/08 a favore di docenti e dirigenti scolastici.

 4.    Rettificare l’attuale regime previdenziale (Monti-Fornero) tenendo conto del DL 81/08 che considera variabili imprescindibili: il prevalente genere femminile della categoria (83%); l’età anagrafica (invecchiamento); l’anzianità di servizio (usura psicofisica) e di conseguenza le malattie professionali. Riconoscere infine quali attività usuranti tutte le categorie di docenti nei diversi livelli d’insegnamento (non solo educatrici dei nidi e maestre della scuola dell’infanzia) come dimostrano gli studi scientifici oggi disponibili.

 5.    Impegnarsi a realizzare i suddetti passaggi fin dal primo giorno utile della prossima legislatura senza tralasciarne nessuno.

Professione Insegnante condivide pienamente il testo della petizione e lo fa proprio perchè esso incarna principi imprescindibili per la professione di insegnante.

Ecco il link alla petizione