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Man mano che i giorni passano il silenzio dei quotidiani si fa sempre più assordante. Ignorano un esercito di insegnanti che chiede ai sindacati di non firmare un rinovo del contratto umiliante. 

Nonostante il silenzio dei quotidiani la nostra petizione continua la sua marcia verso le 100.000 firme, un traguardo importante cui molti cominciano a credere. Centomila insegnanti che diffidano i sindacati dal tornare a casa con un aumento umiliante come quello proposto dopo 9 anni di vacanza contrattuale.
Professione Insegnante ha calcolato in 200 euro netti in media di aumento stipendiale, utile perchè i docenti acquisiscano il potere di acquisto che avevano 9 anni fa.

Persino il quotidiano di confindustria Il sole 24 ore calcola un 12,5% di perdita di potere di acquisto da parte degli insegnanti, ultimi nella PA per stipendi e rinnovo dei contratti. Una percentuale ben al di sopra di quella che onestamente ha calcolato la nostra associazione(11%).

Inutile dire che rigettiamo risposte scontate del tipo: "non ci sono soldi" oppure: "l'aumento fa fatto in virtù dell'inflazione programmata". Sappiamo benisismo che l'inflazione programmata è quasi in linea con l'inflazione reale. Per il 2018 è previsto un balzo dell'1.7% di inflazione programmata che si aggiungerebbe alle percentuali poco fa descritte. In fondo il contratto verrà aggiornato per il prossimo triennio che comprende anche il 2018. 
Professione Insegnante punta a consegnare 100.000 firme ai sindacati "pronto firma" per chiedere loro di non firmare, pena lo straccio delle tessere e sicuramente tra i 100.000 firmatari molti stracceranno le tessere qualora si dovessero ritrovare con 85 miseri euro lordi (meno di 50 netti) al mese. 

La petizione è ancora disponibile e va diffusa in tutte le scuole per raggiungere presto il nostro obiettivo. Clicca qui per firmare e diffondere