Venerdì 18 Maggio, ore 18.30, all’ Underdog’s in via dei Sabelli 17, in Roma (zona San Lorenzo) si terrà un aperitivo dibattito, dal tema ‘psicologia e scuola quale futuro’, organizzato dalla dott.ssa in psicologia, psicoterapeuta ed esperta in formazione Francesca Andronico. Alla tavola rotonda parteciperanno figure di spicco del mondo educativo-psicologico. 

L’aperitivo dibattito, è una forma di interazione di argomenti importanti in un contesto informale in cui i vari stakeholders possono relazionarsi positivamente, affrontando argomentazioni delicate,  trovando la chiave efficace per un’alleanza educativa in un contesto così complesso come quello educativo odierno.

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Si ha l’impressione che le numerose “riforme” della scuola degli ultimi vent’anni abbiano introdotto  e minaccino ancora di introdurre continue trovate inutili o dannose – fuffa, fregnacce o ammuina, a seconda della regione – pur di evitare le pochissime cose che richiedono coraggio e risorse e che sarebbero veramente determinanti per restituire alla scuola il ruolo che merita:

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Ho riflettuto a lungo sulla dilagante violenza nei confronti dei docenti da parte di studenti e genitori. Questa la mia conclusione. La società odierna, distorta, nella quale non si ha più rispetto per nessuno, vede due vittime privilegiate: i genitori e gli insegnanti. Spiego.

Con l'avvento del consumismo, della psicologia diffusa e profusa a piene mani, con gli imperativi di una malintesa pedagogia, fare il genitore è diventato difficilissimo.

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È senz’altro molto difficile orientarsi tra i numerosissimi libri che propongono un’idea della psicologia del bambino o dell’adolescente e una visione più o meno originale della dinamica educativa connessa a tale idea. Di fronte a una bibliografia sterminata, che va dai classici della psicoanalisi fino ai manualetti da autogrill, il rischio di smarrirsi in una selva infinita di testi è altissimo, anche e soprattutto se si decide di limitarsi alla lettura di pubblicazioni recenti.

Proprio in considerazione di questa difficoltà, per cominciare, suggerisco la lettura di tre libri che hanno alcuni notevoli pregi in comune:

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A Firenze, il14 aprile 2018, le ragazze della  squadra italiana alle Olimpiadi Europee Femminili della Matematica (Egmo, European Girls' Mathematical Olympiad) hanno ottenuto un ottimo risultato: quattro medaglie di bronzo e una menzione d'onore. 
Tra quasi 200 concorrenti  si sono distinte Maria Chiara Ricciuti (di Asti),  bronzo, confermando il risultato ottenuto lo scorso anno;  Linda Friso (di Padova), bronzo. Entrambe le studentesse sono alla terza partecipazione. Prima partecipazione internazionale, invece, per Giorgia Benassi (di Carrara) e Maria Bevilacqua (di Avellino), che conquistano entrambe un bronzo. 
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La settimana della cultura bambina si avvia alla nona edizione.

L'evento organizzato dall'Istituto Comprensivo Mazzini-De Cesare da Maria Forina è aperto a tutte le scuole.

Un bambino privato della libertà  di esprimere al meglio il mondo che ha dentro è un bambino privato del proprio pensiero. L’evento culturale, come macro contenitore di azioni educativo – didattiche, mette tutti nella condizione di operare: facendo.

Il bambino, abilitato a “pensare”, e a non essere contenitore di saperi confezionati secondo il sistema di istruzione, è un alunno, capace di esprimere al meglio  tutte le sue potenzialità.

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Continuano a susseguirsi da parte di diversi USR dei provvedimenti in esecuzione delle Ordinanze Cautelari del Consiglio di Stato da parte di molti ricorsisti in merito all'applicazione errata dell'algoritmo relativo alla mobilità effettuata nell'a.s. 2016/17, in cui si chiede di rivalutare la loro assegnazione su una sede richiesta o vicinoria negli ambiti disponibili; risulta alquanto illegittimo richiedere l'assegnazione su sedi disponibili nell'a.s. 2018/19, in quanto, tale movimento dovrebbe essere effettuato nella disponibilità nell'a.s. in cui si è prodotta la domanda, poiché, se l'algoritmo fosse stato applicato in modo corretto non avrebbe potuto comunque assegnare sedi ove non vi era disponibilità.

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La petizione lanciata da Professioneinsegnante al fine di chiedere una legge contro la violenza nei confronti dei docenti ha ormai raggiunto le 50.000 firme. Il gruppo Facebook Professioneinsegnanti è animato e moderato dai docenti fondatori Salvo Amato, Libero Tassella, dalla professoressa Cinzia D'Eramo con la quale hanno fondato anche un'associazione omonima e la rivista online www.professioneinsegnante.it che pubblica articoli di informazione, controinformazione, didattica, legislazione, si occupa di formazione e promozione di eventi culturali e che gode della collaborazione di docenti combattivi e competenti. Sul gruppo Facebook, il più seguito dai docenti italiani, è stata dunque lanciata la petizione per chiedere una legge che istituisca e soprattutto rafforzi la figura dell'insegnante quale pubblico ufficiale, che inasprisca le pene laddove ci sono episodi di violenza conclamati, che tuteli la libertà di insegnamento e restituisca agli insegnanti un ruolo di primo piano.
Occorre infatti una legge che comporti delle sanzioni che siano da esempio educativo. È necessaria una norma che tuteli il libero esercizio dell'insegnamento quale base per la crescita delle generazioni che verranno, una legge atta a prevenire episodi che si aggiungono alla non facile situazione del comparto scuola, maltrattato sul piano economico, giuridico e sociale e, pertanto, ridimensionato nel ruolo sia sociale che professionale. In siffatta difficile situazione gli episodi di violenza trovano la loro radice. Ormai della petizione stanno parlando testate locali, nazionali, specialistiche e i docenti fondatori vengono contattati quotidianamente da giornali e riviste per interviste ed opinioni. Qui di seguito alcuni articoli che parlano della petizione. Rinnoviamo l'invito alla diffusione e firma della petizione.

Rinnoviamo l'invito alla diffusione e firma della petizione.


https://www.change.org/p/sergio-mattarella-vogliamo-una-legge-contro-la-violenza-sugli-insegnanti

 

Sono iniziate le prove Invalsi per le classi terze della scuola secondaria di primo grado. Nei vari gruppi docenti si leggono i commenti su quanto riferito dagli studenti. Colpiscono le informazioni riguardo la novità di quest'anno, ovvero la prova INVALSI di Inglese. Alcuni colleghi riferiscono che i ragazzi, molti dei quali di livello A2-B1, candidati alle varie certificazioni linguistiche, nel test INVALSI LISTENING d’INGLESE svolto stamattina hanno rivelato le seguenti criticità:

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Non si fa in tempo a rendersi conto di un evento di violenz asu una insegnante che se ne apprende un altro sempre più grave stavolta per mano di un genitore. 
Un insegnante di palermo rimedia 25 giorni di prognosi e trauma cranico per i pugni presi da un genitore. Quanti altri episodi dobbiamo attendere prima che si prenda una chiara decisione sulle norme a tutela degli insegnanti? Ciò che risulta molto grave è anche il silenzio assordante della ministra Fedeli che non riesce a diramare un comunicato di forte condanna di quanto accaduto e una presa di posizione a difesa della scuola pubblica. 

Sicuramente il corpo docente sicuramente dovrà fare un po' di autocritica dopo le ultime esternazioni dei docenti malcapitati che in 24 ore ritengono di rilasciare dichiarazioni buoniste di perdono e le dirigenze che finiscono per non sanzionare adeguatamente il reato commesso. 

Ci si chiede come se la caverebbe quel genitore se avesse preso a pugni un agente di Polizia o un Carabiniere nell'esercizio delle sue funzioni di pubblio ufficiale.

Professione Insegnane continua a diffondere la petizione nata la scorsa settimana e arrivata ad oltre 40.000 firme in cui si chiede una chiara normativa a tutela dei docenti, del prestigio sociale ormai perduto e della loro incolumità vessati  tra leggi ingiuste, dirigenze impazzite e, adesso, genitori e alunni violenti.

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Nonostante le festività pasquali la nostra petizione procede la sua marcia. Oltre 15.000 firme raccolte in pochi giorni testimoniano il fatto che il problema della violenza contro gli insegnanti è abbastanza sentito tra i cittadini. 
I fatti parlano chiaro: docenti vessati da pessime riforme che l'autorevolezza e il valore istituzionale della professione docente, studenti che reagiscono sfregiando gli insegnanti. Genitori che si trasformano in sindacalisti dei propri figli e portano avanti spedizioni puntive come il caso del professore di Avola che se l'è cavata con una costola rotta. Infine studenti che legano una insegnante ad una sedia e la picchiano filmando tutto l'accaduto. 

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Professione Insegnante ha lanciato una petizione per chiedere una legge a tutela degli insegnanti, ecco il link alla petizione

https://www.change.org/p/sergio-mattarella-vogliamo-una-legge-contro-la-violenza-sugli-insegnanti

Una professoressa dal fisico minuto, fragile e con difficoltà motorie è stata legata alla sedia e presa a calci da alcuni alunni di prima di un istituto superiore di Alessandria mentre i compagni giravano il video messo online e subito dopo cancellato. L'episodio drammatico, terribile è accaduto circa un mese fa, ma è comparso oggi su alcune testate giornalistiche.

Per tutelare la docente che non ha sporto denuncia non è stato reso noto il nome della scuola. La punizione per gli studenti è stata di un mese di sospensione con l’obbligo di frequenza e in aggiunta la pulizia dei cestini delle altre aule durante l’intervallo. Una punizione definita "per nulla esemplare, e un messaggio sbagliato agli studenti che rispettano la scuola e gli insegnanti" da molti altri docenti che esprimono la necessità di punizioni più incisive.

Questo perché il drammatico episodio, che si vuol descrivere come isolato, in realtà rientra in una sequela di episodi che vedono i docenti quali vittime di violenza da parte o di studenti o di genitori.

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