La psicanalista francese Françoise Dolto definisce “Il dramma del gambero” il passaggio all’adolescenza che

attraversa il bambino, al pari di una seconda nascita. Come il bambino che per nascere deve abbandonare la

placenta in cui ha trovato protezione, allo stesso modo nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza , si deve

abbandonare il guscio protettivo familiare al fine di creare una propria identità.

La Dolto evidenza la condizione drammatica tipica dell’adolescente prendendo a prestito la metafora del gambero.

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Un paio di settimane fa ho avuto la più splendida gratificazione che mi sia mai stata tributata in 30 anni di professione. Ne scrivo solo ora perché davvero stufa dell'atteggiamento di troppi colleghi. Come se non bastassero già DS, genitori e lo Stato in prima persona. La storia è questa: ragazzino che rifiuta totalmente di studiare la mia materia, scienze in un liceo scientifico (arrancava anche in matematica e fisica mi pare di ricordare). Anno dopo anno compiti consegnati in bianco, rifiuto sistematico delle interrogazioni orali e scena muta anche ad agosto, naturalmente sempre promosso con voto di consiglio e mio parere contrario. Ragazzo sempre molto educato e mai polemico, ma avrei voluto strozzarlo, perché davvero non sapevo più cosa fare con lui. All'epoca ero anche fortemente mobbizzata dall'allora DS, per cui era evidente che la colpa era mia, non ero una brava insegnante e bla bla bla.

 Mi scrive, un paio di settimane fa questo ragazzo...sta per prendere la triennale in lettere (sicuramente lo scientifico non era stata la scelta ottimale per lui).

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Maltrattamenti sui bambini, un fenomeno prevalentemente domestico. Esprime ancora l'idea che il minore sia un oggetto di proprietà della famiglia. Eppure la patria podestà è stata superata dalla responsabilità genitoriale.

Maltrattamenti sui bambini, un fenomeno domestico

Maltrattamenti sui bambini, si pensa che il fenomeno si verifichi prevalentemente nelle scuole o in altre strutture pubbliche/private predisposte ad accogliere i minori. Purtroppo è l'ulteriore prova di come i massmedia riescano a convincerci di un'altra realtà, rispetto al quotidiano. In alcuni casi il fine di questa strategia è chiaro (denigrazione dei docenti), in altri invece risulta di difficile comprensione.

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Non c’è niente da dire, la Francia è molto avanti a noi. Non certo per aver vinto i mondiali di calcio, ma perché sa fare “gioco di squadra”.

 Dal lontano 1789 agli odierni gilet gialli sanno coinvolgere la massa, motivarla, muoverla come un sol uomo, trovando le buone ragioni tra le righe del loro famoso triplice motto (Liberté, Égalité, Fraternité). E ora tocca alla scuola che è stata letteralmente abbandonata, come da noi, da politica e istituzioni. Anche in questo settore i francesi sono arrivati primi, nel 2005, segnalando il malessere psicofisico dei docenti che faceva registrare sorprendentemente il più alto tasso di suicidi tra tutte le categorie professionali. Nel 2009, dati analoghi giungevano dal Regno unito, infine dalla Germania nel 2015. Dell’Italia non si sa ancora niente perché l’Ufficio III del MEF si ostina a non rilasciare i dati nazionali sull’inidoneità all’insegnamento a Università e sindacati che vogliono arrivare finalmente a riconoscere le malattie professionali degli insegnanti all’alba del terzo millennio. Sempre la Francia, a fronte dei dati preoccupanti e inattesi, ritenne opportuno affiancare subito la competenza di uno specialista psichiatra a tutti i docenti che volevano farne richiesta cui, evidentemente, non era sufficiente il medico di base. Ma gli insegnanti videro lo stesso crescere le difficoltà del loro lavoro caratterizzato, sempre più spesso, da scontri con studenti e loro genitori. Tali problematiche sfociavano spesso in costosi scontri legali che hanno indotto il 70% dei docenti francesi a tutelarsi con una polizza del costo di circa 70 euro/anno.

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Oggi, 2 aprile 2019, è la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo. Riporto  le dichiarazioni della Presidente dell'Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici Bianca Demartis:"Mai come quest’anno in Italia la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo sarà celebrata. Non c’è paese, città e regione che non abbia in campo iniziative dedicate. Saranno tante le luci blu che brilleranno nella notte del 2 aprile e per tutta la settimana sotto il cielo italiano e in tutto il mondo.

ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) celebrerà in ogni sede con le nostre famiglie e i nostri volontari, tanti eventi. Convegni, seminari, incontri con le scuole, corsi formativi, proiezioni a tema, concerti, attività sportive e ludiche a misura dei nostri bimbi e adulti speciali.

Ricordo però che non è una festa. Purtroppo non c’è molto da festeggiare ancora per le nostre provatissime famiglie, che lottano ogni giorno contro una cruda realtà dovuta spesso alla lentezza burocratica per arrivare a dei risultati concreti."

Ed ora preferisco lasciar parlare gli stessi autistici, perché si comprenda il punto di vista altro: il loro! 

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Proprio così, le prima valutazioni INVALSI sostenute dalle classi terminali della scuola secondaria di secondo grado hanno rilevato quanto già si sapeva.
Se da un lato l’INVALSI punta ad essere un termometro che valuti le competenze acquisite dagli studenti, dall’altro esso si è rivelato un termometro ancora più efficace che punta a valutare l’inefficienza tecnologica del nostro sistema scolastico. Così tra reti colabrodo, computer che non funzionano, laboratori inefficienti, gli insegnanti hanno fatto salti mortali per consegnare allo Stato una radiografia che più che misurare la capacità degli studenti misura l’jnefficienza tecnologica del sistema scolastico italiano.

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Sono circa 17.000 le domande dei cosiddetti quota 100 che l’INPS sta valutando entro fine maggio. Esse, purtroppo, non si renderanno disponibili per la mobilità visti i tempi ristretti, tuttavia c’è il forte rischio di lasciare vacanti tante cattedre e di pregiudicare l’inizio del nuovo anno scolastico dopo che l’anno in corso ha visto già ben 34.000 cattedre rimaste senza titolare.

Sarebbe interessante ritoccare le scadenze per le immissioni in ruolo come già successo in passato al fine di garantire un giusto avvio di anno scolastico per quelle cattedre che verranno lasciate libere. 17.000 cattedre rappresentano circa 170.000 studenti senza insegnante stabile, un  numero considerevole che si aggiunge al resto e rischia il caos inizio anno scolastico 2019-20.

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Svolta nel concorso dirigenti scolastici, è stato pubblicato sul sito MIUR l'elenco degli ammessi alla prova orale.

Si tratta di 3795 insegnanti che hanno superato le prove scritte e che attenderanno, così, il prossimo passaggi per la definitiva selezione.


Ecco l'elenco degli ammessi direttamente dal sito MIUR

Noi insegnanti siamo indignati: osserviamo il silenzio di Ministro e Parlamentari che si occupano di scuola. Ad risultare infangata è l'istituzione scolastica che nulla ha a che fare con questo increscioso e terribile evento. Diffidiamo gli organi di stampa dall'usare termini che afferiscono all'istituzione scolastica, dall' usare addirittura immagini di ambienti scolastici. Tali bassi escamotage inducono a pensare a tutto tranne al fatto che l'evento è avvenuto tra una donna che sembra svolga la professione di assistente sanitaria ed un ragazzino affidatole per improbabili lezioni private.

Tiresia è una figura della mitologia greca, celebre indovino, ed i miti su di lui sono diversi.

Uno dei più diffusi racconta che, passeggiando sul monte Cillene, vide due serpenti che copulavano, ne uccise la

femmina perché quella scena lo infastidì. Nello stesso momento Tiresia fu tramutato da uomo a donna. Visse in

questa condizione per sette anni provando tutti i piaceri che una donna potesse provare. Passato questo periodo

venne a trovarsi di fronte alla stessa scena dei serpenti. Questa volta uccise il serpente maschio e nello stesso

istante ritornò uomo.

Un giorno Zeus ed Era si trovarono divisi da una controversia: chi potesse provare in amore più piacere: l’uomo o

la donna. Non riuscendo a giungere a una conclusione, poiché Zeus sosteneva che fosse la donna mentre Era

sosteneva che fosse l’uomo, decisero di chiamare in causa Tiresia, considerato l’unico che avrebbe potuto

risolvere la disputa essendo stato sia uomo sia donna. Interpellato dagli dei, rispose che il piacere sessuale si

compone di dieci parti: l’uomo ne prova solo una e la donna nove, quindi una donna prova un piacere nove volte

più grande di quello di un uomo. La dea Era, infuriata perché l’indovino aveva svelato un tale segreto, lo fece

diventare cieco, ma Zeus, per ricompensarlo del danno subito, gli diede la facoltà di prevedere il futuro.

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Quella della regionalizzaione è una tematica che viene usata nei momenti strategici da parte della Lega subnito dopo le elezioni. Abbiamo assistito ad una escalation di comunicati proprio a metà febbraio, dopo le elezioni in Abruzzo, poi il silenzio, sino alle elezioni in Basilicata. Da ieri assistiamo di nuovo a comunicati da aprte del Ministro a favore della regionalizzazione. 
Professione Insegnante ha raccolto 35.000 firme con la sola forza del proprio gruppo facebook, occorre sicuramente farsi sentire e fare di più. Occorre diffondere ancora di più ed arrivare a 50.000 firme da consegnare direttamente nelle mani del Presidente del Consiglio

Ecco il link diretto alla petizione

Ai DS andranno 450 euro in più netti in busta; a noi circa 6 euro di vacanza contrattuale.

Attendiamo il nuovo contratto.

Avremo mai un aumento del genere? Non sono una maga, ma prevedo di no. Perché?

 Perché continuiamo a partecipare a viaggi di istruzione, a fare i tutor, i vicepresidi, ad assumere funzioni varie, talvolta evitando di entrare in classe ad insegnare.

Paradossale, no? Essere insegnanti e non insegnare! 

Eppure...

Siamo sicuri che, se foste voi docenti ai tavoli di contrattazione,  dareste un  aumento considerevole ai docenti italiani che o lavorano anche  gratis o accettano tutto  o sottolineano continuamente, nel proprio delirio, di avere colleghi non all'altezza del compito?

L'insegnamento è  missione vocazione o professione? Decidiamolo!

Nei primi due casi lo stipendio è già abbondante! Nell'ipotesi la si ritenga una professione sarebbe ora di riconsiderare il nostro ruolo nelle aule!

I dirigenti sono pochi, gli insegnanti molti: ecco perché a loro danno aumenti cospicui.

Certamente ci sono più docenti che dirigenti, ovvio. Solo che sono  i docenti  quelli che insegnano e "tengono" le classi, prendendosi cura dell'educazione dei discenti: pare fondamentale-essenziale- primario solo a me? Eppure siamo riusciti a farlo sembrare scontato e secondario. Beh, non lo è!

Insegnare a leggere, scrivere, ascoltare, parlare e far di conto è diventato l'ultimo dei problemi. Ci siamo fatti trasformare in operai culturali, in burocrati senza uffici e PC, senza stampanti e toner, a compilare moduli e schede, a scrivere verbali, ad organizzare viaggi! Se me lo avessero detto,  solo 20 anni fa, non ci avrei creduto! Se mi avessero detto: "Lo sai che un giorno esisteranno docenti senza classi?" Mi sarei messa a ridere! 

E invece...

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