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L’anno scolastico che si sta concludendo è stato contraddistinto per l’ennesima volta da una serie di situazioni che hanno visto le scuole del nord svuotate da quella ondata fresca di docenti venuti da ogni parte d’Italia, quei docenti che avevano fatto domanda chiedendo di essere inviati dove serviva la loro professionalità.

Ricordo ancora oggi che a settembre nella sola città di Milano ci si svegliò con un inizio anno scolastico disastroso. Mancavano all’appello oltre 2000 insegnanti assenti per svariati motivi tra mobilità algoritmica, assegnazioni provvisorie pazze e caos generale. Insegnanti di inglese, matematica, lettere “prestati” al paracadute del sostegno in Sicilia e nelle altre regioni del sud. E pensare che solo due settimane prima i DS li avevano sottoposti ad  una selezione, quella della chiamata diretta, per tenerli a scuola per ben tre anni. Inutile! Due settimane di assenza per svariati motivi, poi a metà settembre tutti di nuovo altrove.

Nel frattempo le scuole aprivano i battenti con organici incompleti, la rabbia dei DS cominciava a montare ma nulla di che. Anche le famiglie mostravano evidenti segni di insofferenza. 

Poi mesi e mesi di supplentite. Ci sono stati DS che a Torino hanno persino scritto annunci sul giornale e fatto ben 300 telefonate per cercare un docente di informatica. Situazione a tratti paradossale cui si aggiunge anche un concorso fatto male che è tutt’altro che concluso. Un concorso i cui posti messi a disposizione sono molto inferiori a quelli che poi si sono rivelati molti di più.
Ecco, oltre al danno la beffa: tutti i posti vacanti adesso soprattutto al nord messi a disposizione in pompa magna dal nostro Ministro: sono ben 52.000 in totale ma i due terzi sono nelle regioni del nord. Sono quei posti liberati da un piano assunzionale e conseguente mobilità selvaggia. Posti che non verranno mai occupati almeno nei prossimi 2-3 anni.

Ecco, cara Ministra Fedeli, faccia la cosa giusta, eviti l’ennesima deroga dannosa e deleteria per le scuole del nord. Dia una manifestazione di interesse anche per decine di migliaia di studenti del nord che quest’anno si sono ritrovati con migliaia di supplenti e che il prossimo rischiano di ritrovarsi di nuovo nelle stesse situazioni.