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“Chi non sbaglia non vive”. E Loredana, che ha sbagliato tanto, sente che deve ancora viversela la sua vera vita, quella che lei definisce “una vita vista mare”. La protagonista di questo romanzo, dal sapore agrodolce ma verace, dai toni raffinati pur se intorbiditi dall’alone sonnolento e “gossiparo” che avvolge il paesino pugliese in cui prende vita, sa che, all’età di 55 anni, è ancora a credito di amore e di emozioni.

E l’autore, nuovo Picasso con tanto di pennello e tavolozza, ce la dipinge con tratti così nitidi, che tutte noi lettrici riusciamo a scorgerne parti che ci appartengono, da bambine, ragazze e donne. Loredana siamo un po' tutte noi, intrappolate tra doveri che ci fagocitano la vita pian piano, ma sempre in attesa di uno tsunami emotivo che improvvisamente la ribalti a nostro favore.

Lei, più che mai, paga un prezzo esorbitante, stritolata tra i doveri di una moglie infelice, che non conosce l’amore ma annega la sua vita nel ruolo univoco di badante di un marito malato terminale, e un lavoro che sopporta a denti stretti, che la umilia e le ruba autostima, ma che le serve per tirare avanti. Le figure maschili rivelano fin qui un outline che fa rabbrividire, dal marito che, pur malato terminale, trova il modo di umiliarla con un “tradimento spirituale”, ai suoi superiori, arroganti, molestatori, insopportabili piccoli ominicchi travestiti da eleganti affabulatori e sedicenti professionisti. La vita scorre inutilmente spietata, allietata solo dal conforto dei due figli, quasi protettivi e preoccupati per una mamma ancora bella e giovanile, seppur rassegnata dentro. Ma nel dipinto di una vita che sa di sconfitte annunciate e di amare delusioni, spicca un elemento naturale, amico fidato di sempre, che riesce ad accendere quell’emozioni mai sopite, che Loredana sceglie come compagno per festeggiare il compleanno: il mare. Quel mare pugliese che le viene sempre incontro come a dirle che non è sola, quel mare che, solo chi ci nasce ad un isolato di distanza, sa farti sentire così, amata anche in inverno, quando vanno via tutti e rimane solo chi vive lì. L’autore intreccia sapientemente i piani narrativi in un’osmosi spazio- temporale, con una differita cronologica che regala un effetto di meravigliosa alternanza, così che il lettore, cullato piacevolmente in un’altalena di ricordi e di presente, avverta insieme la forza e la fragilità della protagonista, tessute fittamente con le meschinità dei personaggi ruotanti, che però sbiadiscono man mano che si avvicina il climax del finale riscattatore. La realtà e la vita vista mare erano state sempre lì ma lei, per qualche motivo, non era mai stata in grado di vederle. E la forza del romanzo sta tutta qui: la felicità di ognuno può anche abitare in un retrobottega e in due caffè caldi, sorseggiati con due brioches appena sfornate nel bar accanto, ma con l’abbraccio di chi sa farti sentire il sapore e il profumo di una vita vista mare.
Il libro non lo trovate in libreria, chi è interessato contatti direttamente l'autore

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