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Voglio lasciare la scuola. Il target non mi piace più. Questa scuola  non ha alcuna ragione di esistere, non serve a nulla. Un tempo su 20 ragazzi ne avevo 5 eccellenti, oggi uno su 100. Quello che racconto (elettrotecnica, elettronica e telecomunicazioni) non interessa alla maggioranza dei ragazzi. Mi ascoltano solo perché mi rispettano per la mia  autorevolezza  e credibilità. Un tempo avevo 6 ore di laboratorio, dove si faceva pratica e i ragazzi si appassionavano,  e  3 ore di teoria, per un totale di 9 ore. Oggi nella stessa classe ho 3 ore, una di teoria e 2 di laboratorio.

Un tempo insegnavo un mestiere subito spendibile sul mercato del lavoro, oggi parlo a dei muri animati. La scuola, ed in particolare quella tecnica, è stata dal dopoguerra una macchina che produceva quadri industriali e ingegneri che il mondo ci ha invidiato. Oggi produciamo coglioni. Nel nord est , oggi, non si trova un elettricista o un elettromeccanico nemmeno a pagarlo a peso d'oro. Negli ultimi 25  anni l' Italia ha sfornato solo avvocati, scienziati politici e scienziati comunicatori. Non ho più motivazioni. Lavoro in un sistema fallito che non funziona. Mi sento inutile, sprecato. Per non parlare poi dei nuovi Dirigenti. Aggiustacarte intimoriti con l'avvocato h24 al loro fianco. Non in grado di valorizzare le risorse umane che hanno. Renzi ha creato un danno inimmaginabile, ha trasformato la scuola in una macchina che produce una  montagna di carte che mai nessuno leggerà e in una montagna di riunioni inutili, e prima di lui Gelmini e prima ancora Prodi e prima ancora la riforma del '93. Le scuole cadono a pezzi, piove dentro, gli impianti non sono a norma, non c'è sicurezza. Lo stipendio è immorale, vergognoso, indegno del nostro ruolo. Perciò a giugno me ne vado. La chiudo qui. Farò altro, ho tante idee. Ho ancora voglia di fare.