Accogliamo con piacere ciò che doveva arrivare da anni e che abbiamo chiesto in una petizione portata avanti da Professione insegnante ben 4 anni fa, quando i casi di violenza contro gli insegnanti divennero sempre più frequenti. La petizione raggiunse quasi CENTOMILA firme ma il ministro Bussetti non ritenne opportuno di prendere alcuna posizione con una norma a tutela degli insegnanti e di tutti coloro i quali servono lo stato nelle scuole italiane.


E’ di ieri la circolare ministeriale che definisce il modus operandi nei casi di violenza contro gli insegnanti facendo riferimento ad un regio decreto del 1933. Una mossa semplice che ha richiesto anni e che speriamo porti qualcosa di positivo.

Ecco il testo della circolare:

Il recente, allarmante aumento di episodi di violenza nei confronti degli insegnanti e
del personale scolastico – posti in essere all’interno delle scuole, anche nel corso delle lezioni – rende
necessario e urgente diramare le seguenti indicazioni.
Preliminarmente va rammentato che tali episodi costituiscono atti illeciti intollerabili,
suscettibili di provocare danni fisici e psicologici alle vittime, ledendo l’autorità e l’autorevolezza dei
docenti, nonché la dignità di tutto il personale e compromettendo seriamente la qualità dei servizi,
con pregiudizio del fondamentale diritto allo studio.
Occorre, pertanto, rimettere al centro il principio della responsabilità e restituire piena
serenità al contesto lavorativo degli insegnanti e del personale scolastico, nonché al percorso
formativo degli studenti.
Per tali ragioni il Ministero, in relazione alle suddette fattispecie, richiederà
l’intervento dell’Avvocatura generale dello Stato al fine di assicurare la rappresentanza e la difesa del
personale della scuola, nelle sedi civili e penali, ai sensi dell’articolo 44 del r.d. n. 1611 del 1933.

Più giù, però, la circolare chiede ai dirigenti di fare le opportune segnalazioni ed è forse lì il nodo più difficile da sciogliere. Molti degli episodi di violenze che si registrano nelle scuole sono spesso insabbiati dalle stesse dirigenze per paura di una cattiva pubblicità alla scuola.

A tale scopo si invitano i dirigenti scolastici a segnalare tempestivamente siffatti illeciti
al competente Ufficio scolastico regionale, che, vagliata la segnalazione, la inoltrerà a questo
Ministero per il possibile seguito nei riguardi dell’Avvocatura.
Si ringrazia sin d’ora per l’attenzione che le SS.LL rivolgeranno alla puntuale
osservanza delle presenti direttive, al fine di preservare quel clima di rispetto, responsabilità e serenità
che, assicurando la qualità delle attività didattiche, garantisce il diritto allo studio, nell’ottica di una
sempre più forte alleanza tra scuola, famiglie, alunne e alunni.

Una domanda quindi sorge spontanea: i dirigenti comunicheranno tali episodi puntualmente in modo che ci sia una difesa d’ufficio del personale vittima delle violenze? O magari si comporteranno come la dirigente dell’istituto in cui lavora la collega che nelle scorse settimane si è vista sparare contro pallini di gomma. In quel caso la dirigente ha “ritenuto opportuno” togliere tre classi alla collega ritenendola implicitamente incapace di gestire la classe.

Docenti e dirigenti sono pubblici ufficiali e di fronte a gravi episodi di violenza la reazione del Dirigente deve essere un obbligo non una opportunità. Un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni ha il dovere di denunciare episodi di maltrattamenti. Per fare ciò non serviva alcuna circolare ma speriamo che questa dia al dirigente maggiori certezze qualora ce ne fosse bisogno.

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