E alla fine l’ha detto. Nel giorno dedicato ai docenti il ministro Bianchi ha detto l’unica cosa che da ministro ancora non aveva detto: i docenti meritano un aumento di 600 euro. Vorremmo prenderlo in parola ma tra il dire e il fare…
Il fatto che i docenti meritino non vuol dire che il nostro ministro sia disposto a concedere un aumento che per pudore neanche i sindacati chiedono. E così dopo la Fedeli che parlava di raddoppio (sempre meritato), Bussetti, Azzolina, adesso anche Bianchi dice la sua sull’aumento. Peccato che il contratto sia scaduto dal 31 dicembre 2018 e si siano susseguiti ben 4 ministri dal momento della sua scadenza…
Dopo le belle parole dette da tutti il 5 ottobre, giornata mondiale dell’insegnante, qualcuno si chiede se arriveranno anche i fatti. Dopo aver detto di tutto sui docenti e sul loro ruolo indispensabile, dopo avere anche constatato che in alcune regioni i docenti non si trovano forse a causa del livello degli stipendi, speriamo che il Ministro apra il tavolo della trattativa, visto che i sindacati sono molto timidi e ancora non vogliono saperne di alzare i toni su questi temi. Forse perchè ancora la campagna per le elezioni elle RSU deve iniziare? O forse anche perchè il tema dell’aumento degli stipendi tornerà utile in prossimità di qualche campagna elettorale nazionale? A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, come fu nel lontano 2018 quando a ridosso delle elezioni del 4 marzo 2018. Per oltre 2 mesi Renzi aveva ordinato di portare avanti trattative per tutti i settori della pubblica amministrazione al fine di presentarsi con qualcosa di “concreto” come ad esempio una mancetta di 80 euro lordi al mese dopo ben 9 anni di vacanza contrattuale.
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