Nonostante le distrazioni portate avanti dai giornali che ogni giorno si occupano della mamma arrabbiata o del prof. di fisica dispiaciuto per il bullismo di alcuni colleghi, nonostante i post acchiappalike facili da scrivere e da diffondere, la raccolta firme portata avanti dai principali sindacati va avanti e supera le 40mila firme.


Poche per la verità, quasi nulla se si pensa che solo i lavoratori della scuola superano il milione di unità.

La raccolta firme per dire No alla regionalizzazione è importante più che mai. Nel 2018, Professione insegnante avviò una petizione on line raccogliendo quasi 70mila firme. Anche allora la Lega era al governo, alla fine il progetto sulla regionalizzazione venne accantonato. Adesso ci riprovano.

Ma cosa vuol dire regionalizzazione? Il testo della petizione parla abbastanza chiaro. Regionalizzazione vuol dire differenziare la spesa sui servizi essenziali per regioni. Ogni regione avrà ciò che merita. le regioni virtuose e ricche avranno maggiori risorse. Le regioni meno fortunate ne avranno di meno. Esattamente il contrario di quanto noi docenti facciamo a scuola dove parliamo ogni giorno di inclusione e di aiuto ai più deboli.

La narrazione sulla regionalizzazione o “autonomia differenziata” tanto per far digerire meglio la pillola amara) è quella secondo la quale è colpa dei cittadini se vivono in un contesto sociale, territoriale e culturale meno fortunato e quindi a loro spetta meno istruzione e meno sanità, visto che pagherebbero meno tasse.

Un concetto chiaramente incostituzionale e retrogrado che di certo serve semplicemente ad alimentare le istanze di chi da decenni vuole un federalismo soprattutto dei servizi.

Occorre quindi firmare in massa contro questo disegno di legge chiaramente contro tutti i principi costituzionali.

Eccovi il link, vi ricordo che si firma usando lo SPID

Per la firma serve lo SPID poiché attraverso di esso si garantisce l’autenticità e l’unicità di chi firma. Secondo le nuove norme, infatti una raccolta firme on line che faccia uso dello SPID in tal senso rende la raccolta a tutti gli effetti valida al pari delle firme in presenza che pure i sindacati stanno facendo in tutte le scuole.

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