Più di 30 anni fa il Ministero della funzione pubblica con circolare n. 4797 del del 20/10/1992 scriveva circa l“Orario di servizio ed orario settimanale di lavoro” e disponeva che questa “non è altresì applicabile, per il momento al comparto scuola limitatamente al settore educativo-formativo”.
Veniva dunque escluso categoricamente e in maniera chiare l’applicazione della norma al personale educativo e formativo, quindi a tutti i docenti.
L’ultimo CCNL Comparto Istruzione 2016-2018 a seguito della legge 107 ha previsto il rinvio ad apposita sessione negoziale ( mai avviata), per normare nel dettaglio le questioni attinenti il rapporto di lavoro.
Allo stato attuale quindi esiste un vuoto normativo e contrattuale in materia. Ne consegue, quindi, che ogni decisione anche collegiale di imposizione della timbratura del cartellino per i docenti delle scuole è illegittima e priva di fondamento. Sembra strano ma arrivano spesso notizie di dirigenti che impongono ai docenti la timbratura del cartellino e minacciano sanzioni.
Anche a seguito di una approvazione in sede di collegio dei docenti, questi possono personalmente decidere di non seguire le indicazioni sulla timbratura senza incorrere in alcuna sanzione.
Possiamo quindi dirlo a chiare lettere: i docenti non sono tenuti alla timbratura del cartellino neanche dietro approvazione di una regola interna all’istituzione scolastica.
La presenza dei docenti è certificata ciò abbondantemente mediante registro cartaceo o elettronico da cui si evince tutto ciò che occorre sapere sulle attività lavorative da egli svolte.
Per le attività pomeridiane i verbali di consigli di classe, collegi dei docenti e altre riunioni collegiali certificano la presenza del docente.
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