Ennesimo tentativo di gettare fango sugli insegnanti, quelli veri che lavorano nelle scuole italiane, quello che ormai si consuma periodicamente su tutte le principali testate giornalistiche.


Da qualche giorno leggiamo sulle varie testate nazionali la notizia della condanna di una “insegnante” che ha invitato degli “studenti” a fumare marijuana, un episodio avvenuto nel 2020 e che solo adesso è arrivato sui giornali adesso dopo la condanna a 2 anni e otto mesi.

Sui giornali si legge che la donna “prof.” aveva detto ai propri studenti in classe di fare uso di sostanze stupefacenti. Si legge anche che l’episodio è avvenuto a casa della “prof.” e che subito una ragazza di è sentita male dopo aver assunto la sostanza.

Più precisamente negli articoli poi si legge che la “prof.” è una parrucchiera che presta la sua opera in un “laboratorio tecnico professionale”. Si tratta forse di una scuola privata per parrucchieri.

Ora, al netto della gravità dell’episodio dove una persona adulta induce un minore ad assumere sostanze, appare veramente disgustoso che testate giornalistiche nazionali anche di settore pur di costruire una notizia virale cerchino di gettare fango sulla categoria. Dopo la “prof.” infermiera che aveva avuto una relazione con un minore ma si trattava di una infermiera che faceva addirittura lezioni private di inglese, adesso viene fuori una prof. che induce a scuola un minore a consumare droghe.

Sarebbe il caso che di fronte ad episodi diffamatori per la categoria il Ministro si esponga con un comunicato chiaro a difesa della scuola italiana.

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