Dopo due anni di pandemia nulla è stato fatto concretamente per evitare i rischi da contagio a scuola. Nè una riduzione delle classi pollaio, né l’istallazione di impianti di aerazione e neanche una seria campagna di tracciamento dei contagi.
In 2 anni si è arrivati semplicemente ad una situazione di contagi fuori controllo. Oltre 200mila contagiati in un solo giorno in gran parte minori, denotano un grave rischio per la scuola.
Rischio che da più parti è stato denunciato. Lo hanno denunciato gli esperti del CTS, le regioni, i comuni, i presidi e i docenti.
Ma il governo procede verso il caos. Semplicemente perchè “sarebbe un messaggio controproducente chiudere la scuola mentre tutto il resto è aperto”.
Qualche giorno fa sembrava ci fosse l’esercito a disposizone delle scuole ma poi ci si è accorti che i medici militari sono solo 400, nulla in confronto a 8300 scuole da monitorare. E allora?
E allora meglio far finta di niente e nascondersi dietro il paravento del “mai DaD che si crea gap formativo.
Qualcuno dovrebbe dirci se in una scuola in presenza con decisioni schizofreniche, piena di paure sia possibile fare didattica in serenità.
La verità è che se la sono presi molto comoda. La verità è che ad ogni fine ondata si tira un sospiro di sollievo come se non ce ne fossero altre in vista. E anche quando all’estero gli altri piangono a novembre, in Italia si pensa che qui l’ondata non arriverà. E quindi si allentano le restrizioni, ci si dimentica del distanziamento (reso elastico a discrezione del dirigente) ci si dimentica di tutto.
Ma l’ondata in piene feste natalizie era prevedibile. Quindi il Ministro dice che deciderà in base ai dati ma di fronte a 219mila contagi non ritiene opportuno prendere precauzioni.
Secondo alcune fonti del SSN sono circa 300mila gli studenti contagiati e 40mila gli insegnanti positivi. Non si ha notizia di coloro i quali siano stati a contatto con contagiati, persone che evidentemente non dovrebbero mettere piede a scuola. Ma il Governo cosa fa? Esonera dall’obbligo di quarantena i negativi che sono stati a contatto. Chiede l’auto controllo. Della serie: fate come volete.
Per questo c’è il serio rischio che i numeri aumentino ancora e con essi anche i decessi. Perchè si sa che ci sono circa 10-15 giorni di gap temporale tra la curva dei contagi e quella dei decessi.
Per questo noi insegnanti abbiamo chiesto di fermarci. Nonostante la didattica a distanza non sia la vera soluzione non ci resta altro da fare per scongiurare il peggio. Questo per due settimane. Il tempo di effettuare tamponi a tappeto a tutti gli studenti e gli insegnanti, il tempo di organizzare il rientro con le nomine dei docenti supplenti. Si calcola che non saranno meno di 40mila quelli necessari.
Ecco il link alla petizione che in nottata ha raggiunto 2500 firme e continua
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