Alla fine un modo per addolcire la pillola il Ministro lo trova sempre. “Saranno di durata ridotta ma si useranno strategie diverse”. Quali sarebbero queste strategie? Non è scritto da nessuna parte, eppure alcune scuole hanno avviato questi percorsi che rappresentano un salto nel buio.


Di chiaro c’è solo che dureranno un anno in meno, di strano tutto il resto. Se veramente le strategie usate saranno miracolose, perchè non usarle per tutti gli indirizzi? E cosa dovrebbero saper fare i docenti dal 1 settembre prossimo in questi licei light?

Nel frattempo un dubbio si insinua tra gli insegnanti: non è che sia un primo passo verso la riduzione generalizzata di un anno nella secondaria di secondo grado? Perché se è il ministero a sperimentare, c’è da scommettere che lo stesso ministero farà salti di gioia decidendo che l’esperimento funziona e può essere replicato ovunque.

E’ fin troppo triste, quindi, assistere ad interi collegi dei docenti che nell’indifferenza generale approvano un percorso che non consentirà più di tornare indietro.

Ma facciamo due conti, semplici semplici. Cosa comporta la riduzione dei un anno per 1000 classi? Esattamente fra 5 anni ci saranno 1000 quinte classi in meno ovvero circa 2000 insegnanti in meno.

Se gli insegnanti useranno strategie efficaci in modo tale che il proprio lavoro porti frutti in 4 anni anzichè in 5, perchè non dovrebbero essere pagati diversamente? In fondo in qualsiasi attività lavorativa funziona così.

Nel 2016 a seguito della sperimentazione dettata dalla legge 107, vennero istituite 130 classi. Chi ha mai letto i risultati di questa sperimentazione? Non li conosciamo, non sono pubblici. Se una sperimentazione non porta risultati da valutare, ammesso che ci siano, a cosa serve? Perchè allargarla a 1000 classi?

Una delle piaghe di questo periodo riguarda spesso i pessimi risultati nelle prove invalsi. Siamo invasi da resoconti a dir poco apocalittici sulle competenze raggiunte dagli studenti nelle tre discipline trattate dalle tanto odiate prove. Quindi che si fa? Non si potenzia lo studio di quelle discipline, semplicemente si accorcia la durata del corso di studi. Non è forse una contraddizione?

La riforma Gelmini a quanto pare non ci ha insegnato nulla. Molti hanno dimenticato il taglio dei posti che si celava dentro la riduzione delle ore. Adesso si riducono direttamente anni: il 20% del percorso.

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