Una insegnante di Castellammare di Stabia con 35 anni di servizio viene presa a schiaffi da una mamma per via di un brutto voto. L’insegnante finisce in ospedale, sola, senza alcun conforto, senza nessuno che la accompagni.


L’insegnante racconta tutto ai giornali, nasce un caso, uno dei tanti casi di docenti maltrattati e spesso ignorati da colleghi e dirigenti.

Io sono convinto del fatto che ogni volta che un insegnante viene maltrattato fisicamente o verbalmente, viene maltrattata l’intera istituzione scolastica. Ogni volta che ciò accade sarebbe opportuno che colleghi dirigenti, istituzioni, sindacati si muovessero in difesa di quella scuola che hanno giurato di difendere soprattutto come istituzione.

Chi non lo fa è complice di un sistema che continua a demolire l’istituzione scolastica. Chi minimizza l’accaduto e sostiene che non serve fare nulla tanto non accade nulla, è altrettanto complice del sistema malato che si sta costruendo, un sistema pieno di egoismi, un sistema che non educa più nè tantomeno insegna. Cosa si sta insegnando agli studenti che leggono un messaggio del genere per un fatto così grave?

Cosa insegna quella scuola se rimane immobile di fronte ad un fatto grave? Come potrà mai occuparsi ipocritamente di inclusione e di educazione civica?

Cosa comunica un sindacato muto di fronte ad un fatto grave? Non ha forse scritto nel proprio statuto che nasce a difesa e tutela dell’istituzione scolastica e soprattutto di chi ci lavora?

Il ministero dell’Istruzione e del Merito valuterà i presupposti per proporre una costituzione di parte civile, eventualmente lamentando anche un danno d’immagine all’Amministrazione, dichiara il Ministro Valditara. «Docenti e presidi non saranno lasciati soli», ha concluso il titolare di viale Trastevere, secondo il quale «dobbiamo tutti insieme ricostruire un patto educativo che unisca genitori, studenti e docenti».

Speriamo si passi dalle parole ai fatti e che l’insegnante in questione possa essere difesa dall’avvocatura dello Stato come promesso.

Professione Insegnante si dichiara solidale con la collega Lucia Celotto vittima di un gesto orrendo nella speranza che venga fatta giustizia.

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