Nel nostro numeroso gruppo arrivano sempre più spesso domande relative a casi molto strani ma ampiamente diffusi. Si tratta quasi sempre di richieste estemporanee e soluzioni illegittime accampate da qualche dirigente scolastico.


Nei mesi di settembre e ottobre molte scuole hanno svolto attività con un orario incompleto per via di tantissime cattedre ancora vacanti e quindi dell’impossibilità di completare l’orario. Alcuni dirigenti, viste le difficoltà di provvedere alle supplenze per i docenti assenti giornalmente, hanno ideato un sistema di accumulo delle ore “non lavorate” per poter chiedere ai docenti l’utilizzo durante l’anno scolastico.

L’art. 28 comma 5 del CCNL 2018 specifica in modo chiaro come viene organizzato l’orario di lavoro. Esso definisce in 18, 24, 25 ore il servizio settimanale per la didattica. Non è menzionato in alcuna parte del contratto che ci sia la possibilità di lavorare più delle ore previste nell’articolo 28 poiché nelle settimane precedenti il carico di lavoro è stato inferiore per altri motivi non imputabili al docente.

Il recupero che alcun i dirigenti chiedono anche a distanza di settimane quindi è illegittimo e il docente potrà eventualmente rifiutarsi. Ciò per il semplice fatto che l’orario di lavoro del docente ha cadenza settimanale e non annuale.

Solo in caso di permesso orario retribuito il docente avrà la facoltà di restituire l’ora o le ore entro i due mesi successivi.

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