Inizia il nuovo anno scolastico e molti docenti hanno una cattedra suddivisa su più scuole, spesso anche 3 scuole. Ciò accade perchè alcune cattedre subiscono una contrazione o per altre dinamiche legate alla gestione a livello di ufficio scolastico territoriale.


Sin dal collegio dei docenti iniziale, il docente si pone il problema della necessità di dover ottemperare ai propri obblighi di servizio tra le due scuole.

Precisiamo intanto con la definizione della scuola di titolarità, quella, cioè, in cui il docente risulta in ruolo. Di solito è la scuola dove svolge più ore. Nel caso in cui le ore sono esattamente divise in due, la scuola di titolarità viene fissata dall’ufficio scolastico provinciale.

La scuola di titolarità tiene il fascicolo del docente e la gestione dei conti, del servizio e di tutta la sua attività lavorativa dal punto di vista burocratico. Vedremo in seguito l’importanza di questo aspetto.

Attività 40+40 ore.

Come è noto il docente ha il dovere di partecipare agli incontri extra didattici come da contratto. Il primo gruppo di 40 ore rappresenta gli incontri collegiali. Essi vanno divisi pro quota in base alle ore di servizio nelle varie scuole. Se ad esempio si svolgono 6 ore in una scuola e 12 nell’altra, le ore vanno suddivise in ragione di 1/3, pari a 13 ore nella scuola in cui si svolgono 6 ore a settimana e 27 nell’altra.

E’ chiaro che sin dall’inizio il docente non ha contezza di quante ore potrà dedicare all’uno o all’altro incontro e soprattutto non è autorizzato a non partecipare ad un incontro perchè pensa di pianificare le ore nell’arco dell’anno. Ad esempio, se deve svolgere 13 ore di attività nella scuola in cui effettua un servizio di 6 ore settimanali, può darsi che in 3-4 collegi dei docenti queste si esauriscano. Non vale, ad esempio l’idea di spalmare le ore di attività nell’arco dell’anno saltando un collegio.

Accade, quindi, che le 40 ore si esauriscano in poco tempo, dovendo partecipare a tutti gli incontri delle due scuola senza esclusione se non nel caso in cui ci siano sovrapposizioni.

Per le 40 ore relative ai consigli di classe il docente ha il dovere di dedicarle a tutti i consigli delle classi in cui insegna. Presumibilmente avendo meno ore in una scuola, avrà meno classi, quindi il problema della suddivisione pro quota non si pone.

Ora di ricevimento e incontri con le famiglie

Le attività di incontri scuola famiglia rientrano nel computo delle ore dedicate agli organi collegiali. Il docente ha il dovere di partecipare agli incontri di tutte le scuole in cui insegna. In questo caso potrà capitare che le ore eccedano il tetto massimo. Ciò anche per via del fatto di cui abbiamo discusso poc’anzi. Il docente partecipando a oltranza a tutti i collegi, in breve tempo esaurirà le ore di servizio obbligatorio. L’ora di ricevimento settimanale rientra negli obblighi relativi alla funzione docente, quindi non fa parte del computo delle 40+40 ore. In questo caso il docente dovrà garantire un’ora per ogni istituto secondo la periodicità stabilita, ad esempio settimanale. L’ora di ricevimento, come sappiamo, si intende su prenotazione, quindi il docente può usarla e rendersi disponibile solo qualora il genitore abbia chiesto un incontro. Diversamente senza prenotazioni, il docente non è obbligato a stare a scuola.

Sovrapposizione di servizi

Può capitare che per un determinato giorno il docente sia impegnato nel pomeriggio in due scuole. Nel caso in cui l’orario non consente la presenza in ambedue gli impegni, si decide per quello in cui la presenza del docente è indispensabile. Non c’è una normativa chiara in merito ma è prassi consolidata consentire ad esempio la partecipazione prioritariamente ai consigli di classe anziché ai collegi. In caso di consigli di classe coincidenti su più scuole, il docente ha il dovere di farlo presente e chiedere una modifica.

Nel caso in cui le sovrapposizioni riguardino collegi dei docenti in ambedue le scuole il docente propenderà per quello della scuola in cui ha più ore di servizio. Anche in questo caso non c’è normativa chiara. Ad esempio se il docente è maggiormente coinvolto in punti all’ordine del giorno in uno dei due collegi potrà effettuare una scelta differente. Resta il fatto che la partecipazione al collegio dei docenti è anche un diritto.

In caso di sovrapposizioni e qualora il docente si assenti nelle attività di una delle due scuole, egli è tenuto a informare con opportune documentazioni. Non tutti i dirigenti scolastici accettano una circolare che dimostra l’impegno del docente nell’altra scuola. Alcuni chiedono anche un documento scritto in cui si accerti la regolare presenza in quella scuola nelle stesse ore in cui egli si è assentato nell’altra.

Nel caso in cui il docente sia impegnato in attività didattiche in una delle due scuole (ad esempio se una di queste è una scuola serale) la priorità va data alle attività didattiche. Ad esempio se il docente ha un collegio dei docenti dalle ore 15 alle ore 18 e nelle stesse ore è impegnato presso l’altro istituto scuola serale, egli è esonerato dalla partecipazione al collegio dei docenti dovendo dare priorità alle attività didattiche.

Ferie e permessi

Il computo di ferie e permessi è un ambito difficile per le segreterie che hanno la necessità di controllare e tenere i conti. la richiesta va inoltrata alla scuola o alle scuole interessate per i giorni richiesti. La comunicazione in ogni caso va fatta alla scuola di titolarità che gestisce la contabilità dei giorni di ferie e permessi, compresi anche i giorni di malattia o altre assenze giustificate.

Se, ad esempio, nella scuola A in cui ho solo 6 ore faccio una richiesta di permesso per un giorno in cui vi sono impegnato sin via esclusiva, dovrò comunicare anche alla scuola di titolarità la richiesta di permesso accolta dal dirigente, al fine di gestirne un rendiconto. Le due segreterie hanno l’onere di tenere sotto controllo il tetto massimo di assenze e le registreranno. Quindi se da un lato l’accoglimento della richiesta può riguardare solo la scuola interessata dal periodo di assenza, dall’altro ambedue le scuole hanno la necessità di essere informate sull’assenza per tenere sotto controllo il computo dei giorni di assenza del docente.

stesso discorso vale per i giorni legge 104 o per le ore di assenza permessi sindacali.

I periodi di assenza non vanno calcolati “pro quota” ma la cattedra del docente si ipotizza essere “unica”. Ad esempio può capitare che il docente prenda tutti i giorni di permesso solo in una delle due scuole.

Per un approfondimento sulle 40+40 ore clicca qui

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