Sarà probabilmente il momento propizio ma non c’è personaggio politico che pensi di dire la sua sulla scuola e soprattutto, guarda caso, contro i docenti. Ci si è forse dimenticati di cosa hanno fatto gli insegnanti in 3 mesi di didattica a distanza, ci si è dimenticati che si sono rimboccate le maniche per dare il loro contributo senza che sia scritto in alcun contratto, ci si è dimenticati che hanno lavorato anche di notte per rispettare scadenze e reinventarsi una didattica nuova in un contesto di terrore.
In tre mesi di chiusura completa i docenti hanno dato fondo alle proprie risorse, anche finanziarie, usando cellulari, internet e ogni altro mezzo personale per raggiungere i loro studenti.
Caro Renzi, lo hanno fatto per spirito di missione, lo hanno fatto perchè tengono ai propri studenti, non lo hanno fatto per dover contrattuale poiché nessun contratto prevedeva quel tipo di attività didattica.
Caro Renzi, occorrerebbe sciacquarsi la bocca prima di parlare degli insegnanti soprattutto perché ne ha una a casa e sicuramente avrà notato che ha lavorato come e più di prima. Ha perso una valida occasione per stare zitto dopo il danno fatto con la famigerata legge 107.
Caro Renzi, è offensivo mettere in relazione insegnanti e netturbini con tutto il rispetto per ambedue professioni. Occorre ricordare semplicemente che i docenti sono stati a casa non per loro scelta ma per tutelare la salute dei loro stessi figli e da casa hanno lavorato.
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