In una nota di oggi il Ministro Bianchi ritiene di prendersi una grande rivincita contro le voci che circolano sui dati relativi alle classi in DaD, in presenza o miste.
Orizzonte scuola oggi ha pubblicato i dati ufficiali sul monitoraggio. Da questi si legge:
il 93,4% delle classi è in presenza
il 6,6% delle classi è totalmente in DaD
Il 13,1% degli studenti segue a distanza.
Numeri precisi dati però alla rinfusa senza dimostrare cosa rappresentino. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, diceva qualcuno che non voglio nominare.
E’ fin troppo strano che il dato più importante che il Ministro ci fornisce è quello sulle classi completamente in DaD, mentre il suo complementare (il 93,4% secondo lui rappresenta le classi in presenza. La terza voce dove sta? Cosa possiamo dire delle classi in didattica mista? Di quelle, cioè, che hanno alcuni studenti on line ed altri in presenza? Non è dato sapere, nel frattempo apprendiamo che ci sono centinaia di migliaia di studenti positivi o comunque in quarantena. E se questi non determinano i numeri per la DaD cosa succede? Semplice, si va in didattica mista.
Sono i numeri sulla didattica mista che fanno infuriare gli insegnanti, quelli di una didattica non meglio identificate che lascia il tempo che trova, una forzatura pur di non fare didattica a distanza anche laddove mancano tanti studenti per svariati motivi. Il 13% su 8,5 milioni di studenti è un numero che sfiora il milione.
Il ministro, quindi, in malafede fornisce un mix tra dati corretti e interpretazioni sbagliate, omissioni volute e conclusioni senza senso. Il tutto per gettare sotto il tappeto montagne di errori e sottovalutazioni.
Ma i dati in possesso degli insegnanti e dei dirigenti sono altro. Molti insegnanti sostengono di non avere una classe che sia una totalmente in presenza. Tutte le classi sono comunque viziate dalla mancanza di qualcuno che o è on line a seguire le lezioni oppure determina la DaD per tutti.
Fa attenzione, Bianchi, a incrociare qualcuno che lo metta in discussione e accetta solo interviste senza contraddittorio e zero confronti. Va da Fazio da solo, lancia comunicati da solo, snocciola dati in una interpellanza da solo.
La realtà che raccogliamo nel nostro gruppo è ben diversa. Solo una piccolissima percentuale, sotto il 10% è costituita da classi che sono interamente in presenza. La maggior parte delle classi è frammentata in didattica mista o in didattica totalmente a distanza. Queste ultime sono poche semplicemente per via di una norma volutamente distorta. Occorrono, infatti ben 3 studenti positivi contemporaneamente affinché una classe in scuola secondaria di secondo grado, sia in DaD.
Nel frattempo le mascherine sicure mancano, la classi pollaio restano, e udite udite: i sanificatori mancano per colpa dei comuni.
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