Cavallo di battaglia della Ministra Azzolina, argomento da portare avanti nelle varie trasmissioni ma sempre senza soluzione e senza conclusione.
Una delle misure di contenimento sulla bocca di tutti riguarda il numero degli alunni per classe, una cosa che dovrebbe far bene sia alla qualità dell’azione didattica, sia alla questione relativa al distanziamento.
Quest’anno siamo di nuovo di fronte a classi che contano anche pi di 30 studenti stipati in aule piccole dove le misure di contenimento anti covid sono difficili da rispettare. Si arriva ad avere anche classi di 27 alunni con studenti H al loro interno quando le norme impongono un numero di studenti non superiore a 22.
Certo è che ridurre il numero di studenti per classe comporta l’assunzione di altri docenti, quanti? Di certo 20-30.000. E’ praticamente difficile fare una previsione valida ma si pensa che l’ordine di grandezza sia di qualche decina di migliaia di docenti.
Inutile dire che né la ex Ministra Azzolina, né l’attuale ministro Bianchi hanno preso in considerazione il problema, politici che hanno basato la loro campagna proprio sul tema delle classi pollaio.
Adesso il PNRR stanzia oltre 30 miliardi di euro per istruzione, università e cultura. Quale migliore occasione per mettere mano alla questione delle classi pollaio magari rivedendo i contingenti calcolati per i prossimi concorsi e già vecchi di un anno? Guardando il nuovo organico si scopre una sorprendente identità con l’anno precedente:
I posti comuni sono ridotti di 8 unità su un totale di 623.631, ma la vera sorpresa sono i posti degli insegnanti tecnico pratici addirittura ridotti.
L’unica nota interessante riguarda l’organico di posti sul sostegno. Di fatto degli oltre 100mila posti in organico di fatto destinati ai docenti non di ruolo quindi non stabilizzati, solo 5000 entrano a far parte dell’incremento di posti, una goccia nel mare dei problemi sul sostegno che tutti conosciamo tra instabilità delle cattedre e bisogno degli alunni meno fortunati ad avere un insegnante in continuità didattica.
La cosa più urgente che questo governo riesce ad attivare con il PNRR è la scuola aperta in estate: mezzo miliardo speso male che sarebbe stato utile per assumere 15.000 docenti per ridurre almeno in parte il fenomeno delle classi pollaio.
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