Francamente quando giravano voci sui dati taciuti dal ministero a ottobre circa il monitoraggio sui contagi nelle scuole, ho fatto spallucce, non ci ho creduto. Ho pensato si trattasse del solito complottato. Ma di fronte ad alcuni dati resi pubblici da fonti dell’Istat e per nulla presi in considerazione dal ministero non si può restare indifferenti.


Dall’analisi effettuata dallo statistico Livio Fenga, dell’Istat, emerge un panorama sconcertante ignorato da chi continua a dire che le scuole sono sicure.

Secondo i dati pubblicati, il periodo delle elezioni è stato quello in cui la seconda ondata ha fatto leva sugli ambienti della scuola. Prima le elezioni, poi l’apertura delle scuole hanno evidenziato una impennata dei contagi che hanno portato ad una parziale chiusura nelle secondarie di secondo grado e poi alla chiusura per il 100% delle lezioni.

Lo studio mette in relazione l’aumento dei contagi nella fascia di età 0-19 anni che in quel periodo ha subito una impennata arrivata a superare il 1000%.

Lo studio rimarca la situazione regione per regione ed evidenzia qualcosa che sicuramente non andava sottovalutato. A fine novembre i contagiati erano circa 225.000 tra alunni, docenti e personale Ata, considerando anche il fatto che una buona fetta di studenti e docenti era in dad quindi non influiva significativamente sui dati.

Ecco alcuni dati significativi: Lombardia (45.178 casi imputabili a riapertura delle scuole), Campania (38.789 casi), s Lazio (23.507), Piemonte (17.675), Toscana (15.485), Veneto (15.264), Emilia Romagna (13.575) e Sicilia (12.900).

Questi sono numero a lungo taciuti dal ministero dell’Istruzione e a domanda spesso si è ottenuta una risposta netta: non spetta al Ministero fare indagini sui contagi nelle scuole. La qual cosa lascia sconcertati perchè se da un lato non spetta al Ministero (ed è cosa tutta da verificare, visto il monitoraggio messo in atto ad inizio anno), dall’altro spetta sicuramente tenersi aggiornati sui dati prodotti dall’Istat, quindi non da un ente privato qualsiasi.

Io credo ci siano gravi inadempienze da parte del Ministero che si perpetuano ostinandosi a riaprire la scuole il 7 gennaio ignorando che nel frattempo tanti insegnanti hanno contratto il Covid a scuola e sono anche morti. C’è anche un aspetto sottile quanto irritante. La Ministra sostiene che non ci siano dimostrazioni sui contagi nelle scuole, come se tutti coloro i quali i recano a scuola si contagiassero fuori da essa., non è però in grado di dimostrare il contrario, scientificamente.

L’indagine Istat usa la variabile tempo che stabilisce delle sorprendenti coincidenze tra l’apertura delle scuole e l’aumento dei contagi in età scolare. Infatti solo nella fascia di età 0-19 si vedono decuplicati i casi a differenza delle altre fasce che registrano aumenti meno considerevoli seppure alti. Oltre 220mila contagi rappresentano il 15% di tutti i contagi avvenuti in questi ultimi 2 mesi.

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