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Sono circa 17.000 le domande dei cosiddetti quota 100 che l’INPS sta valutando entro fine maggio. Esse, purtroppo, non si renderanno disponibili per la mobilità visti i tempi ristretti, tuttavia c’è il forte rischio di lasciare vacanti tante cattedre e di pregiudicare l’inizio del nuovo anno scolastico dopo che l’anno in corso ha visto già ben 34.000 cattedre rimaste senza titolare.

Sarebbe interessante ritoccare le scadenze per le immissioni in ruolo come già successo in passato al fine di garantire un giusto avvio di anno scolastico per quelle cattedre che verranno lasciate libere. 17.000 cattedre rappresentano circa 170.000 studenti senza insegnante stabile, un  numero considerevole che si aggiunge al resto e rischia il caos inizio anno scolastico 2019-20.

Per le nuove immissioni in ruolo, occorre ricordare che sia il grande piano del 2015-16, sia l’anno successivo hanno visto numerose deroghe al 1 settembre quale data improrogabile per l’avvio degli organici di ruolo.
Riteniamo che uno spostamento al 15 settembre possa garantire tutte le operazioni affinchè i 17.000 posti lasciati liberi dai docenti andati in pensione con quota 100 possano essere inclusi nei nuovi contingenti per il ruolo.
Professione Insegnante chiede al Ministro Bussetti e alle commissioni istruzione di Camera e Senato di valutare questa possibilità che stabilizzerebbe un numero considerevole di posti e di docenti precari.