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Premesso che l’esilio può essere volontario a differenza della deportazione, i cosiddetti esiliati di fase B hanno scelto coscientemente e volontariamente di partecipare al Piano assunzionale per essere stabilizzati in una delle 100 province italiane, non sapendo e accettandone le modalità su quale provincia sarebbero stati immessi in ruolo.

Quale sia la verità nascosta non si comprende, la legge 107/15 era chiara sulle varie fasi di assunzione, invece, di contrastare una legge iniqua e avvilente per tutta la categoria hanno deciso di parteciparvi comunque.

Invece, di battersi per far abrogare  il comma che limitava le supplenze su cattedre vuote e disponibili sino 36 mesi, hanno deliberatamente preferito partecipare al piano assunzionale.

Non sapevano già che avrebbero dovuto abbandonare la famiglia essendo quelli con maggior possibilità di avere assegnata una cattedra lontano dalla propria residenza? Come mai si accorgono solo adesso di tale iniquità della legge? 

Non si sono mai posti il dubbio, che per via del piano assunzionale, non sarebbero tornati facilmente nelle loro province, quando vi sono migliaia di docenti ante legge 107/15 che ancora sperano di rientrare e alcuni da oltre un decennio.

Come si può accusare chi non ha accettato il piano assunzionale per motivi familiari che sta ricevendo un premio dal governo, quando questi docenti hanno ricevuto premi di consistenza maggiore, quale quello delle assegnazioni provvisorie che non erano previste dalla legge e successivamente l’eliminazione del vincolo triennale, non si comprende che si ci accanisce verso la categoria più debole della scuola, quelli dei precari storici.

Non solo, si vedono le regalie fatte dal governo come privazione degli studenti alla continuità didattica, ma se tenevano realmente alla continuità didattica, perché hanno differito la presa in servizio? Perché hanno presentato domanda di assegnazione provvisoria?

Infine, non si comprende, perché si attestano che solo loro possono garantire la continuità didattica quando hanno volontariamente partecipato al piano assunzionale, hanno volontariamente differito la presa in servizio, hanno volontariamente partecipato alla mobilità straordinaria, hanno volontariamente presentato la domanda per l’assegnazione provvisoria.

Si conclude affermando che risulta paradossale che questi docenti dichiarino che siano stati solo loro quelli penalizzati dal piano assunzionale, come se tanti altri colleghi non sono stati penalizzati quanto e più di loro, avendo maturato legittime aspettative dalle leggi precedenti.

 

Come accade sempre, si cerca di curare il proprio orto a discapito di altri, pensando che il governo che ha diviso ancor più la categoria debba risolvere i propri problemi specifici e non quelli dell’intera categoria, una visione delle cose alquanto limitata e non certo da docenti che si dichiarano di alto livello.