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Non si fa in tempo a rendersi conto di un evento di violenz asu una insegnante che se ne apprende un altro sempre più grave stavolta per mano di un genitore. 
Un insegnante di palermo rimedia 25 giorni di prognosi e trauma cranico per i pugni presi da un genitore. Quanti altri episodi dobbiamo attendere prima che si prenda una chiara decisione sulle norme a tutela degli insegnanti? Ciò che risulta molto grave è anche il silenzio assordante della ministra Fedeli che non riesce a diramare un comunicato di forte condanna di quanto accaduto e una presa di posizione a difesa della scuola pubblica. 

Sicuramente il corpo docente sicuramente dovrà fare un po' di autocritica dopo le ultime esternazioni dei docenti malcapitati che in 24 ore ritengono di rilasciare dichiarazioni buoniste di perdono e le dirigenze che finiscono per non sanzionare adeguatamente il reato commesso. 

Ci si chiede come se la caverebbe quel genitore se avesse preso a pugni un agente di Polizia o un Carabiniere nell'esercizio delle sue funzioni di pubblio ufficiale.

Professione Insegnane continua a diffondere la petizione nata la scorsa settimana e arrivata ad oltre 40.000 firme in cui si chiede una chiara normativa a tutela dei docenti, del prestigio sociale ormai perduto e della loro incolumità vessati  tra leggi ingiuste, dirigenze impazzite e, adesso, genitori e alunni violenti.

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