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A tutti è noto il nuovo modo di erogazione del bonus 500 euro. Un modo un po' farraginoso sia per la necessità di dotarsi dell'identità digitale SPID, sia per il fatto che una volta entrati nella piattaforma della carta del docente non si trova quasi nessun esercente soprattutto per i dispositivi informatici e gli oggetti strumentali per l'insegnamento.

Ciò che però salta all'occhio è il fatto che un solo operatore, una multinazionale, Amazon, è presente sin dal primo giorno. Con una marcia in più, prima di tutti gli altri.

Ci sono innumerevoli esercenti che ancora cercano di districarsi tra vari adempimenti per entrare a far parte dell'elenco dei fornitori mentre Amazon già dal 1 dicembre 2016 aveva approntato anche un sito apposito per trasformare i buoni erogati in acquisti. Un meccanismo di automazione che stranamente risulta efficiente ma altrettanto stranamente appare impossibile che sia stato messo in atto in 24 ore. Molti pensano che il colosso del commercio elettronico abbia avuto una marcia in più. 

Proviamo a fare una considerazione. Partiamo dallo SPID e dalla nuova piattaforma. Essi sono stati realizzati nell'ambito del più ampio progetto di Agenda digitale. Cosa è Agenda digitale? E' un programma di digitalizzazione della PA molto importante a cui riconosco anche dei meriti interessanti per colmare il digital divide. Ciò che però salta all'occhio in Agenda Digitale è una cosa strana. Chi sta a capo di Agenda Digitale? Diego Piacentini. 55 anni, 13 passati in Apple e 16 in Amazon. Adesso in "prestito" presso il nostro Governo. Ecco, adesso tutto torna, a pensar male si fa peccato ma spesso si ci azzecca. Piacentini lascia Amazon ed entra in Agenda Digitale e poco dopo Amazon risulta essere il fornitore più attivo e incredibilmente pronto sin dal primo giorno mentre altri faticano ad avere autorizzazioni. A voi le opportune considerazioni.