Lo strano caso del professore che riprende servizio prima delle vacanze natalizie. Gratta gratta, si scoprono gli altarini della preside, Dal 1° settembre al 2 dicembre, nessuna supplenza per sostituire il professore di diritto. E la dottoressa Vidale fa partire la gogna mediatica contro il docente, accusato di non curarsi dell'interesse degli allievi. Gratta gratta, la verità viene a galla. Con una lettera aperta diretta al docente e pubblicata sul corriere.it, la preside Vidale, reggente del Severi, si rivolge pubblicamente a un docente del suo istituto, accusandolo di non consentire ai suoi allievi di fruire della continuità didattica, a causa della sua presa di servizio nel periodo immediatamente precedente le vacanze natalizie.

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Le deleghe sono state firmate 48 ore fa ma i principali sindacati non hanno prodotto note di replica se non in qualche caso sporadico. 
Ci si chiede cosa aspettino, forse sono ancora storditi dalla scelta unilaterale operata da questo governo o forse sapevano già tutto. Gli insegnanti si aspettano una azione incisiva da parte dei principali sindacati che di recente non mostrano certo un atteggiamento di protesta ma restano in silenzio... o quasi. 

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Gentile Ministra Fedeli, abbiamo già visto cosa si intende per "clima di condivisione" all'interno del partito di cui lei fa parte. Esattamente due anni fa in questi giorni il suo partito lanciava la grande piattaforma per accogliere critiche e proposte sulla riforma. Arrivarono sia critiche che proposte ma non se ne fece nulla. la riforma tale era e tale rimase. Per tutto il periodo di gestazione della legge 107 abbiamo fatto numerose proteste.

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Sarebbero scadute il 16 gennaio 2017 ed invece con un colpo di mano oggi, sabato 14 gennaio 2017, le deleghe sono state approvate esattamente così come previste nella legge 107. 
Ancora una volta il governo si mostra sordo e incurante dei messaggi di docenti, sindacati e tutto il personale della scuola. 
Ancora una volta si assiste al colpo di grazia finale sulla scuola pubblica dopo il caos durato 18 mesi tra piano assunzionale, grande piano di mobilitò, concorso infinito, chiamata diretta e ambiti territoriale. Quello delle deleghe è  l'ultimo atto che porta la scuola alla totale distruzione. Ciò che non è chiaro è il significato all'avvicendamento tra la ex ministra Giannini ed il ministro Fedeli che doveva avere un significato di inversione di tendenza nell'affrontare i vari temi della scuola. 

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Scuola, siglato accordo: "Tantissimi docenti siciliani resteranno nel territorio di residenza"

In data 11/01/2017, nel sito di Orizzonte Scuola è stato pubblicato un articolo in merito alla mobilità elencando dei dati su coloro che chiederanno la mobilità interprovinciale. Premesso che nell'a.s. passato, grazie alla legge 107/15 vi è stata una mobilità in percentuale pari al 100%, mai vista nei precedenti anni che ha sfavorito sia le immissioni in ruolo che annualmente avvenivano che la disponibilità di cattedre e spezzoni orario per i docenti precari di tutte le graduatorie. Invece di opporsi concretamente per ristabilire nuove regole adeguatamente corrette e riviste sia per quanto riguarda le immissioni in ruolo sia dei vincitori di concorso che dei precari iscritti in GAE,  che comunque favoriscono maggiormente il contrasto alla dispersione scolastica, cerca di salvaguardare solo una parte di docenti, di cui una grossa consistenza numerica appartiene a chi ha accettato volutamente di essere stabilizzato in una delle 100 province italiane.

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Una grande manifestazione unitaria a Roma sarà la risposta della Scuola e dei comitati e associazioni a difesa della Scuola della Costituzione alla decisione di sottoporre al Parlamento una richiesta di proroga per le 9 deleghe in bianco della legge 107/2015, cosiddetta “buona scuola” che sarà discussa il 14 gennaio a mezzogiorno.

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La moderazione salariale nata con il Protocollo del 23 luglio 1993 è stata sostituita dal NULLA SALARIALE, irrispettoso del diritto del lavoratore ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa” ( art. 36 Costituzione ).

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Il Dott. Di Mare nel servizio di “Uno mattina” del 10/01/2016 ha chiaramente palesato l’assurdità della legge 107 e le vergognose pezze messe in atto dal Governo che di fatto si possono evincere da un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, che l’illustra in modo chiaro la situazione attuale creata dalla “Buona Scuola”.

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Il mio articolo ” Classi pollaio. La normativa e l'ordine di servizio.. è risultato non conclusivo. Non affrontava il problema dell’ordine di servizio da parte del Dirigente Scolastico.

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Ci giunge questa lettera da parte dell'avv. Maurizio Benincasa dell'associazione 20 novembre 1989.

 

Innanzitutto trovo singolare che l’avvocato Nocera commenti un provvedimento di un giudice ordinario senza neppure ritengo avere letto per intero l’ordinanza e le motivazioni che sorreggono quella decisione, senza neppure conoscere la vicenda, per certi versi drammatica, in cui la bambina oggetto della tutela del provvedimento viveva, e ciò non perché non si possano criticare le decisioni dei giudici ,(ci mancherebbe altro), ma semplicemente perché chi svolge la funzione di giurista, secondo il mio parere, ha un onere in  più e maggiore rispetto al comune cittadino, costituito dal fatto che i provvedimenti prima di criticarli bisognerebbe almeno leggerli.

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"La diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca “facebook” integra un’ipotesi di diffamazione aggravata ai sensi dell’art. 595 terzo comma cod. pen., poiché trattasi di condotta potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato o comunque quantitativamente apprezzabile di persone; l’aggravante dell’uso di un mezzo di pubblicità, nel reato di diffamazione, trova, infatti, la sua ratio nell’idoneità del mezzo utilizzato a coinvolgere e raggiungere una vasta platea di soggetti, ampliando – e aggravando – in tal modo la capacità diffusiva del messaggio lesivo della reputazione della persona offesa, come si verifica ordinariamente attraverso le bacheche dei social network, destinate per comune esperienza ad essere consultate da un numero potenzialmente indeterminato di persone, secondo la logica e la funzione propria dello strumento di comunicazione e condivisione telematica, che è quella di incentivare la frequentazione della bacheca da parte degli utenti, allargandone il numero a uno spettro di persone sempre più esteso, attratte dal relativo effetto socializzante. 

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Questo mio intervento sulle classi pollaio terrà presente il contesto normativo, che ha confermato sostanzialmente l’incostituzionalità delle classi pollaio e di conseguenza di quelle super-pollaio.
Bene, partiamo da una sentenza del 
T.A.R del Molise del 2012 che mette in evidenza tutti i limiti del DPR 81/09 ( Governo Berlusconi. Ministro Gelmini ), condizionato pesantemente da motivi di contenimento della spesa pubblica, tanto da innalzare il numero massimo di alunni per classe. 

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