30.000 firme raccolte in meno di due giorni, è questo il risultato ottenuto da una massiccia campagna sui social messa in atto da Professione Insegnante grazie alla collaborazione di tanti docenti che hanno diffuso capillarmente.
La notizia è stata ripresa dalle principali testate del settore come OrizzonteScuola, Tecnica della Scuola, la testata Sussidiario.net...

Siamo ad un terzo del nostro cammino, 100.000 firme sono sicuramente alla nostra portata anche grazie alla diffusione capillare e continua negli ambienti scolastici. 

C'è tempo per firmare e diffondere massivamente

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In sole 24 ore la petizione ha raggiunto oltre 10.000 firme, segno che la richiesta ai sindacati di non firmare un contratto umiliante, come quello proposto dall’attuale governo, è sacrosanta e soprattutto ampiamente condivisa. Puntiamo a raggiungere 100.000 firme di docenti che chiedono con forza ai sindacati di non firmare il rinnovo del contratto con un adeguamento degli stipendi farlocco e vergognoso. Diffidiamo, quindi, i sindacati Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e FGU dal firmare e, soprattutto, siamo pronti a stracciare le deleghe sindacali, qualora questo contratto fosse firmato, nonostante un chiaro NO tanto condiviso quanto diffuso.

Cari colleghi, se tenete alla vostra dignità, firmate e diffondete questa petizione.

Cliccate qui per firmare la petizione

aumenti

Azione di lotta proposta da Professione Insegnante:

  • Astensione immediata da ogni attività cosiddetta aggiuntiva e dimissione da ogni incarico.
    Gli insegnanti svolgeranno solo quanto previsto dagli obblighi contrattuali.
  • Richiesta di aumento:
    200 euro netti come recupero della perdita di potere d’acquisto dei salari dal 2008 a oggi.
  • Non accettare il contratto degli 85 euro lordi nel triennio 2016/18 pari a 15 euro netti nel 2016, 30 nel 2017 e 40 nel 2018.
  • Rinvio della chiusura del contratto alla prossima legislatura.
  • Diffida a Flc Cgil, Cisl, Uil, Snals, FGU a non firmare il contratto e ad abbandonare il tavolo.
  • Richiesta referendum che coinvolga tutta la categoria nel caso i sindacati siglino il contratto prima della firma.
  • In caso di firma promozione di una capillare campagna di disdette

Il Consiglio Direttivo di Professione Insegnante.

Interessante in convegno che si è svolto oggi, 12 ottobre alle ore 15 presso la sala ISMA al Senato che ha consentito a diversi esponenti del mondo della scuola di fare il punto sulla situazione sulla professione insegnante. Al convegno erano presenti il Senatore Fabrizio Bocchino che ha aperto i lavori, la senatrice Michela Montevecchi, il Dott. Vittorio Lodolo D’oria, il Preside Luigi Martano, l’avv. Elena Spina, la dott.ssa Maria Lucia Taverna, il Prof. Salvo Amato in rappresentanza di Professione Insegnante.

L’intervento del Senatore Bocchino in apertura ha posto l’accento sulla tematica economica focalizzando l’attenzione sulla notevole disparità di trattamento tra insegnanti italiani e insegnanti degli altri Paesi del mondo. Trattamento economico che è ancora più meritevole di attenzione in un contesto in cui l’insegnante viene investito di diversi ruoli e di diversi adempimenti menzionati e normati nella legge 107. Secondo il Senatore Bocchino: “la trattativa per il rinnovo del contratto del pubblico impiego” possa diventare “una occasione per restituire al profilo dell’insegnante la dignità che ha perduto in questi decenni di miopi penalizzazioni”.

Leggi tutto: Al convegno di...

 Giovedì, 12 ottobre 2017, alle ore 15:00 presso il Senato della Repubblica si terrà infatti il convegno di formazione, confronto e approfondimento intitolato: "Professione insegnante: profili giuridici, sociale ed economici." Su iniziativa del Sen. Fabrizio Bocchino, della commissione istruzione del Senato che sarà presente in veste di relatore, parteciperanno all'evento

la Sen.ce Michela Montevecchi, della commissione istruzione del Senato;

l' Avv. Elena Spina; esperta di diritto scolastico;

il Prof. Salvo Amato, insegnante e presidente di Professione Insegnante;

il Dott.Vittorio Lodolo D'Oria, medico, esperto di burnout;

il Dirigente scolastico Dott. Luigi Martano.

Moderatrice dell'evento la Dott.ssa Maria Lucia Taverna, insegnante ed esperta di diritto scolastico.

Si discuterà della figura del docente nell'Italia contemporanea e in prospettiva storico-politica secondo il profilo giuridico, economico, professionale, psicofisico, motivazionale. Il convegno sarà un momento di riflessione e formazione per i partecipanti e come tale comporterà l'esonero dal servizio.

Clicca qui per prenotarti via email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Di Maria Lucia Taverna. Il cyberbullismo o bullismo informatico (to bull in inglese significa: maltrattare, intimorire, intimidire) è la forma di maltrattamento perpetrato su soggetti minorenni utilizzando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La caratteristica, quindi, è che la sopraffazione psicologica di uno o più bulli nei confronti della vittima avviene mediante contenuti, parole ma sempre più spesso anche immagini, immessi su social network, blog, email, sms, ecc., quanto costituisca una rete virtuale di comunicazioni.

Leggi tutto: Cyberbullismo:...

Venerdì 15 settembre 2017 alle ore 16,00, presso il CPIA di Palermo, plesso "Pirandello", via dell'usignolo 15 avrà luogo un corso di formazione in servizio dal titolo "La mission dell'autonomia a 20 anni dalla legge 59/97 e gli atti di indirizzo del DS per l'elaborazione del PTOF." Il corso è aperto a Dirigenti, docenti dello staff dirigenziale e docenti che affronteranno il nuovo concorso per Dirigenti Scolastici. 

L'incontro è valito come formazione del docente, è previsto esonero dal servizio secondo le normative vigenti.

Relatore del corso: DS. Luigi Martano, responsabile formazione Artedo.

In apertura intervento e saluto del  Prof. Salvo Amato, Presidente dell'associazione Professione Insegnante

Per partecipare al corso occorre iscriversi, clicca qui per accedere al modulo di iscrizione


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La "dimentichite" di Silvio Berlusconi. E' risaputa che spesso la comunicazione politica post-moderna tende a non essere veritiera, a dimenticare i fatti. Nel caso specifico la non attualità della Riforma Gelmini e dintorni.  Non è ancora la post-verità, anche se ormai manca poco alla sua completa affermazione.

Leggi tutto: La "dimentichite" di...


Questa è l’estate torrida della Scuola Italiana. Siamo passati in poco tempo dal liceo breve all’innalzamento dell’obbligatorietà scolastica, dall’abolizione di un anno delle medie e, a pochi giorni dall’inizio delle attività scolastiche, si conclude in bellezza con questo editto: “Bocciature "abolite" per decreto alle elementari e medie, nuovi esami e test Invalsi rivoluzionati in terza media. Il nostro governo evidentemente pensa che per affrontare il grave problema della dispersione scolastica basterà non bocciare più, accorciare i tempi di studio e rimettere gli insegnanti in un angolo senza possibilità decisionale.

Praticamente, i docenti non conteranno più nulla. Un gran colpo di coda del Ministero all’Istruzione(?) per farci capire che di tutte le nostre conoscenze, del nostro sapere, della nostra professione, rimarranno solo moduli da formulare, corsi di aggiornamento, registri elettronici e soprattutto dovremo chinare il capo. Repubblica cita “Nei casi di promozione "agevolata", le scuole dovranno attivare "specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento". Da quando insegno, strategie per il miglioramento le ho sempre attivate e non solo in procinto di una bocciatura, ma in itinere, quando incominci a capire i disagi, le problematiche, quando vedi dei ragazzini che incespicano.

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Così come previsto in un mio articolo scritto all’indomani del grande annuncio, adesso cominciamo a vedere meglio gli effetti delle immissioni in ruolo. 

Un primo risultato lo si nota nelle regioni del sud, sempre intasate dalla mobilità di ritorno quindi con poche immissioni e cattedre sparite all’ultimo momento.

In Sicilia le immissioni sono state solo 2000, pari al 4 % del totale delle cattedre. Basta pensare che la Sicilia nelle GAE rappresenta il 15% dei docenti precari. Magra consolazione.

Leggi tutto: Il grande piano...

Siamo all’inizio di un nuovo anno scolastico, sta per finire l’ennesimo agosto turbolento, quello in cui tutti i comuni cittadini ci vedono in vacanza ma non sanno che per molti insegnanti è il mese del cambiamento. Agosto è il mese della mobilità, delle assegnazioni provvisorie, degli incarichi in ruolo. Un’agenda fitta dall’1 al 31 che non risparmia neanche il giorno dopo ferragosto.

E’ proprio per via della frenesia da sovrapposizione di effetti che alla fine si consumano gli errori peggiori. Cattedre che spariscono, ambiti che vengono cambiati, scuola che non rispondono sulle disponibilità di cattedre, segreterie degli UST che non rispondono al telefono.

E’ caos! Un caos alimentato ancora di più dalla carenza di personale e dall’incapacità di far funzionare bene gli strumenti informatici messi a punto per gestire tutte queste operazioni.
Sì, perché ricordo che fino a 10 anni fa si andava alle convocazioni per incarico annuale addirittura a fine luglio. Non c’erano le istanze presentate elettronicamente e il 1 settembre si era tutti pronti per l’inizio dell’anno. 

Leggi tutto: Trasparenza, questa...

Sembra incredibile eppure è proprio quello che accade ai docenti di scuola primaria ed infanzia delle scuole statali italiane. Per loro è preclusa ogni possibilità di abilitazione nelle classi di concorso utili per insegnare nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Possiedono una o più lauree, master, specializzazione ma a nulla vale tutto ciò poiché fin quando non avranno conseguito l'abilitazione non potranno chiedere la mobilità professionale ma il percorso abilitante che glielo consentirebbe è loro inspiegabilmente precluso. Anche partecipare al concorso per la cdc di proprio interesse gli è precluso.

Un'assurdità che palesemente viola i più elementari pilastri della trasparenza e della democraticità della Pubblica amministrazione a parte essere fortemente lesiva della legittima aspettativa di un pubblico dipendente alla progressione di carriera. Docenti ingabbiati si definiscono e mai aggettivazione è stata più consona ad esplicitare lo status sotteso. Ma perchè poi? Perché impedire a questi docenti di partecipare a percorsi abilitanti?

Leggi tutto: Chi sono i docenti...