Si moltiplicano le follie emanate da chi la scuola non la vive tutti i giorni. Dopo la didattica integrata dove i docenti sono registi, presentatori, montatori, tecnici audio-video sia in presenza sia on line, eccone un’altra: occorre recuperare scuola in estate.


La trovata arriva da Andrea Gavosto della fondazione Agnelli, l’ente che fa studi sulla scuola ma non ha mai vissuto la scuola. Elabora numeri su numeri ma non parla con docenti e studenti paventando alla fine “gravi danni” riparabili solo con il recupero estivo.

La trovata viene recepita anche dalla Ministra poco attenta all”integrità psico-fisica degli insegnanti, oltre che da qualche preside zelante col piglio autoritario per il solo gusto di infastidire i docenti.

E’ sicuramente superfluo dire che docenti e studenti non hanno perso giorni di lezioni. E’ oltremodo stupido mistificare la realtà e dire che la didattica a distanza abbia lo stesso effetto e produca gli stessi risultati della didattica in presenza. E’ evidente che in uno stato di pandemia si faccia quel che si può e che docenti e studenti volenterosi ce la mettono tutta pur con le complicazioni del caso.

la scuola non è stata chiusa, la scuola ha continuato on line nel migliore dei modi, senza perdere un giorno, senza perdere un minuto. I docenti stanno facendo uno sforzo immane, in silenzio e senza alcun riconoscimento da parte di nessuno, neanche dalla Ministra. Gli studenti con spirito di sacrificio sono sempre lì ad accettare una didattica alienante ma sicuramente piena di impegno da parte di tutti.

Studenti e docenti, quindi hanno in calendario ben oltre i 200 giorni di attività fissati per legge, un calendario che supera di gran lunga quelli dei principali paesi europei.

Un recente studio dell’UNESCO dichiara che la DaD fatta in Italia non è per nulla meno valida di quella svolta negli altri Paesi europei. Siamo nella norma, siamo in pandemia, siamo stanchi e stravolti, cosa c’è quindi da recuperare? Salute psico-fisica per tutti.

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