Chi comanda nella scuola pubblica? Di certo non il Ministro Bianchi, esecutore materiale delle indicazioni provenienti dalle fondazioni. Sicuramente non le commissioni parlamentari portatrici delle istanze proposte da chi la scuola la vive.


La scuola pubblica è spesso governata da chi riceve indicazioni da Fondazione Agnelli e fondazione Treellle. Queste fondazioni sono espressione di quella classe dirigente che detta il bello e cattivo tempo in Confindustria. Quei dirigenti difficilmente mandano o manderanno i figli in una scuola pubblica. Perchè degli economisti che non mettono piede in una scuola pubblica devono spiegarci dome renderla migliore? Cosa possono insegnarci?

Vorrei veramente sapere quanti ministri, quanti dirigenti di azienda, quanti industriali abbiano mandato o mandano i figli in quella scuola pubblica tanto disastrata.

Loro mandano i figlioli nelle scuole di elite, quelle private, quelle finanziate (in spregio alla Costituzione) con i fondi pubblici. Dettano legge sulla scuola pubblica ma non ne fanno uso, quindi che interesse dovranno avere a renderla migliore? Perchè farlo? Perchè sforzarsi di rendere migliore la scuola per 8 milioni di studenti quando basta farlo per le private dove portano i figlioli?

Ecco, la scuola pubblica non migliorerà mai se in mano a stakeholder che tali non sono. Confindustria non può essere portatrice di interessi per una scuola che non frequenta, anzi, avrà tutto l’interesse a renderla differente dalla privata di élite.

I veri stakeholder della scuola pubblica sono i cittadini comuni, la povera gente, gli insegnanti e tutto il personale scolastico. Sono loro che vanno ascoltati, non Confindustria, è a loro che il Ministro Bianchi deve dar conto non a Confindustria.

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