Ieri i sindacati CGIL, Snals, Gilda e UIL hanno dichiarato lo stato di agitazione, dopo che nella legge di bilancio non c’è traccia per l’aumento di stipendio, i sindacati a piccoli passi (altrimenti si affaticano) decidono di dichiarare lo stato di agitazione. Cosa vuol dire? Nulla, dicono che si stanno agitando ma non fanno altro. Se continuerà così, dicono, proclameremo lo sciopero. Uno sciopero che sarà di un giorno e non sortirà alcun effetto.


I sindacati vanno verso le elezioni RSU, quindi ci tengono a far finta di preoccuparsi.

Eppure una vera e propria agitazione sarebbe possibile, soprattutto dopo che il Ministro ha elogiato i Dirigenti Scolastici dicendo che da soli, senza aiuto di nessuno hanno fronteggiato questo periodo di pandemia, quindi meritano un premio: 20 milioni di euro per loro, addirittura sottratti al fondo per la valorizzazione degli insegnanti.

Le scuole sono ormai sommerse da una montagna di burocrazia, attività extra che i ds delegano a docenti in cambio di una mancetta. Si tratta di attività che vanno dalla responsabilità di plesso al coordinamento di classe, dalla figura di referente covid alle altre figure di referente di qualsiasi cosa.

Di fatto se tutti coloro i quali hanno incarichi extra incrociassero le braccia per una settimana la scuola finirebbe paralizzata.

Uno sciopero bianco, una agitazione a costo zero che in passato qualche sindacato ha provato a fare senza successo perchè non tutti gli insegnanti riescono a percepire la valenza di una azione del genere. Di fatto alcuni non si sentono di bloccare il servizio e le attività scolastiche. un paradosso, insomma, una protesta viene fatta per dimostrare quanto sia importante il proprio lavoro e ciò può avvenire solamente astenendosi da un servizio che tera l’altro non è contrattualizzato quindi senza alcun rischio d essere precettati per attività che non rientrano tra gli obblighi contrattuali.

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