Al nostro sportello assistenziale arrivano sempre più richieste di chiarimenti su un argomento spesso dibattuto che è anche oggetto di discussione tra docenti e dirigente a scuola. Ogni anno per via dell’autonomia le scuola ridefiniscono il calendario delle attività e decidono anche alcuni giorni di chiusura in prossimità di alcune festività: i cosiddetti ponti.

Secondo la normativa è sufficiente rientrare nel limite dei 200 giorni annuali di attività didattica stabiliti per legge. Alcune scuola al fine di predisporre un calendario meglio articolato preferiscono addirittura anticipare l’inizio delle lezioni in modo da avere maggior margine di manovra.

Ci sono, purtroppo, alcuni dirigenti che chiedono ai docenti addirittura di recuperare i giorni i dedicati ai ponti. Così se il calendario regionale inizialmente fissava in 205 giorni il periodo delle attività didattiche, gli eventuali ponti, per alcuni dirigenti vanno recuperati in qualche modo.

Alcuni, addirittura, chiedono che i docenti svolgano attività pomeridiane non necessariamente di didattica ordinaria.

Cosa rispondere ad una decisione del genere? E’ chiaro che non c’è una normativa che “vieti” il recupero in tal senso come qualcuno chiede. Tuttavia sarebbe il caso di chiedere al dirigente quale sia la normativa secondo la quale si propone un recupero che di fatto addirittura non fa aumentare neanche il numero di giorni di attività didattica.

Quindi per chiarire, qualora che ne fosse bisogno, non c’è alcun obbligo di recupero dei giorni di sospensione delle attività didattiche a seguito di ponti purché il calendario rientri nella norma, ovvero si svolgano nell’anno scolastico non meno di 200 giorni di attività didattica.

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