Sembra che in questi giorni i problemi siano tutti concentrati sul recupero dei famosissimi “giorni persi” a scuola.


La faccenda è talmente delicata che su questo ci si gioca la fiducia al Senato. Proprio così, oggi il Presidente del Consiglio Draghi nel suo discorso al Senato ha tirato in ballo la scuola menzionando i “giorni persi” e lo scarso rendimento dei nostri studenti “soprattutto al sud”.

In pochi secondi mi sono sentito catapultato in un consiglio di classe mentre il coordinatore delineava la situazione della classe e una strategia di recupero degli apprendimenti (in questi casi io sono per la pausa didattica, sappiatelo).

E allora sembra che abbiamo unito tutti i problemi delle varie classi e forse il Senato sarà chiamato a votare non tanto sul voto di fiducia a questo nuovo Governo, quando sul fatto che si debbano o meno recuperare questi “giorni persi”.

Adesso io vorrei dire al professor Draghi che forse non è entrato nelle singole classi né ha letto le pagelle del primo quadrimestre quindi mi sembra un po’ strano che sia lui a dirci che ci sono apprendimenti da recuperare.

Ma vediamo adesso quali sono le strategie per recuperarli: lezioni pomeridiane, lezioni nei week end e lezioni estive.

Quindi il Professor Draghi non solo ci dice che i nostri studenti, che lui non conosce, devono recuperare i “giorni persi”, ma ci indica anche una strategia di recupero. Non è pausa didattica, non è recupero in itinere ma pomeriggi, week end ed estate.

Ora, io non riesco a capire perchè la scuola sia diventata così importante da essere oggetto di fiducia al nuovo governo e mi riesce difficile addirittura ascoltare un parere che viene portato avanti da ottobre (quindi inizio anno) da chi come ad esempio la fondazione Agnelli non si sa su quali basi, come se prevedesse già il futuro. Abbiamo ben 5 mesi di scuola ancora ma già qualcuno ha decretato tutto e persino sottoposto in Parlamento.

Caro Presidente Draghi, vorrei portare alla sua attenzione che noi docenti abbiamo veramente perso tempo.

Noi docenti abbiamo perso tempo a fare didattica a distanza studiandone gli strumenti necessari sacrificando tutto il nostro tempo libero.

Noi docenti abbiamo perso tempo dietro le videoconferenze per ore e ore a coinvolgere gli studenti con “effetti speciali”.

Noi docenti abbiamo perso la vista, la salute e la pazienza a dare l’anima per la scuola mentre altrove tutto il mondo grida allo scandalo e in parlamento qualcuno perde tempo a preoccuparsi della scuola, di quella stessa scuola sempre abbandonata e mai in cima agli interessi dello Stato.

Noi docenti abbiamo perso tempo a correggere prove interminabili con strumenti inadeguati, lenti e spesso di nostra proprietà. Noi docenti abbiamo perso soldi per attrezzarci in modo tale da essere operativi ogni giorno 24 ore su 24 rispondendo alle esigenze degli studenti sempre senza mai risparmiarci.

Caro Presidente Draghi noi abbiamo perso il nostro tempo libero, le domeniche, quelle che servono a riposarci e riprendere fiato. Le abbiamo impiegate per fare del nostro meglio ma evidentemente abbiamo sbagliato.

Caro Presidente Draghi, noi avremmo voluto recuperare il nostro tempo perduto durante l’estate per le meritate ferie come tutti i comuni mortali ma evidentemente il nostro riposo estivo dovrà passare forse per i voti in Parlamento, perchè forse è di vitale importanza per la sopravvivenza di questo governo sapere che la scuola recupererà “il tempo perduto” in estate, così tutti dormiranno sonni tranquilli.

Caro Presidente Draghi, gli insegnanti e gli studenti devono, sì, recuperare qualcosa ma si tratta della salute e dell’integrità fisica e mentale.

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