Desta scalpore la sentenza sulla tragedia del bambino caduto dalle scale che ha condannato in primo grado una maestra ad un anno di carcere ed una collaboratrice a due anni. Desta scalpore la tragedia che si poteva evitare sicuramente non per maggior attenzione del personale già abbastanza stressato ma solo se ci fossero stati più adulti a dover gestire.


La riforma Gelmini ha ridotto all’osso il personale ATA spesso insufficiente nelle scuole che contano diversi plessi. I collaboratori scolastici nella scuola primaria devono essere i primi a vigilare e notare attività che mettono a repentaglio la sicurezza dei piccoli. Essi, spesso, sono investiti di diverse attività che non consentono loro di mantenere la vigilanza dovuta. In piccoli plessi dove i collaboratori sono in due, basta l’assenza di uno in malattia che l’edificio rimane in parte scoperto. Tutto questo è il risultato di 10 anni di riforma Gelmini che permise di accorpare piccole scuole in strutture più grandi allo scopo anche di ridurre all’osso il personale ATA potendolo distribuire meglio tra i vari plessi. Ma lo spezzettamento degli edifici, in media 4-5 per ogni istituto rende sempre più difficile una gestione articolata della scuola.

Cupla in vigilando, è l’accusa ma non è chiaro chi dovrebbe vigilare o meglio, se è chiaro, spesso non è possibile vigilare l’alunno che si reca ai bagni e contemporaneamente la classe. Così si spera sempre che non accada nulla ma quando qualcosa accade la colpa è sempre del personale. Bambini piccoli in scuole che ancora si sviluppano su più livelli in barba alle principali norme sulla sicurezza, edifici fatiscenti male organizzati e difficili da gestire, sono spesso la causa principale di tragedie come questa, prima ancora che la negligenza delle persone che vi lavorano.

Proprio come la tragedia della scuola di Rivoli dove crollò un tetto e alla fine anche in quel caso gli insegnanti vennero condannati per non aver avvertito in tempo che c’erano rischi di crollo. Come se l’insegnante investito del ruolo di responsabile della sicurezza fosse in grado di verificare l’effettiva tenuta della struttura scolastica.

A scuola si muore, e la colpa è sempre di chi ci lavora…

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