Inizia il nuovo anno scolastico e iniziano le nuove polemiche che riguardano il rientro a scuola, i rischi per la sicurezza e soprattutto i rischi per gli insegnanti immunodepressi o comunque fragili.


E’ spesso polemica tra dirigenti che richiamano al “senso di responsabilità” bypassando i diritti del docente malato, e docenti che per la loro costituzione hanno paura del rientro con le attuali misure di sicurezza che tra l’altro non richiedono alcun uso della mascherina agli studenti.

Di certo i dirigenti sono in forte difficoltà ma se l’età media dei docenti è 52 anni, se alcuni di essi hanno patologie che li espongono ai rischi di un contagio che potrebbe risultare fatale, è chiaro che abbiamo bisogno di linee giuda trasparenti

Il richiamo ad atti di eroismo, così come ad una paventata “responsabilità” che dovrebbe far superare ai docenti fragili la loro paura di certo non rappresentano un grande atto di professionalità. I dirigenti che di fronte al rischio di trovarsi con un corpo docente sottodimensionato, possono farlo presente a chi di competenza. I lavoratori fragili hanno tutto il diritto a farsi visitare dal medico del lavoro competente che si assumerà la responsabilità o meno di decidere se sono in grado di lavorare senza rischi.

Del resto, non deve necessariamente scapparci il morto per poi ripensarci e dire che il docente se l’è cercata e ha compiuto il suo atto di eroismo non certo utile alla com unità scolastica che tra l’altro ha bisogno di modelli sani e non di insegnanti che non si prendono cura della propria salute e di quella dei loro famigliari.

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