Si avvicina il momento dello sciopero e intanto prossimamente il tavolo delle trattative all’ARAN cui dovrebbero partecipare i principali sindacati. Il risultato sembra essere scontato: un no categorico ad un aumento di 50 euro netti (il Ministro ci tiene a precisare che sono netti).
Si avvicina il momento dello sciopero e anche Draghi visita le scuole ed elogia gli insegnanti ma a parole.
Dell’aumento a tre cifre non se ne parla più, anzi c’è da sciogliere un nodo essenziale: la riduzione di posti soprattutto su organico di potenziamento per finanziare gli aumenti, una mossa che fa infuriare tutti.
Ogni giorno assistiamo a prese in giro che offendono gli insegnanti. Lo stesso ministro un giorno dice che gli insegnanti sono pagati poco, quanto gli operai, poi dice che sostiene “lotte titaniche ” con il MEF per avere fondi, infine comunica la mancetta che è riuscito ad ottenere.
C’è da dire che l’organico di potenziamento, di fatto, non esiste, ma esiste l’organico dell’autonomia ma pare che Draghi sia pronto a mandare a casa ben 50mila insegnanti cui si aggiungeranno altri 10mila per effetto della denatalità. Una considerevole riduzione delle spese che così potrebbe fornire fondi per l’aumento degli stipendi.
Dopo la notizia sul taglio della carta del docente, questa pare essere un’altra notizia che farà infuriare ancora di più gli insegnanti.
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