Dovevano risolvere i problemi in un mese, esattamente da poco prima di Natale, quando nella conferenza delle regioni queste si impegnavano a ottimizzare e potenziare i trasporti ed invece tutto ciò che è successo è stato solo di rimandare di un paio di settimane il rientro in presenza.


Non ci sono piani di trasporto potenziati, non ci sono ingressi scaglionati ma soprattutto le metro e gli autobus in quelle regioni dove il rientro in presenza è stato il 18 gennaio erano ugualmente piene.

Dovevano attendere momenti migliori, vedere se dopo le feste i contagi sarebbero calati ed invece ci sono 500 morti al giorno (solo oggi siamo a 299) e nulla è cambiato.

E così quelle regioni che non riaprono le scuole si beccano una sentenza del TAR che le obbliga a riaprire. Anzi, tar di regioni diverse emettono sentenze contrastanti. Basti vedere quelli di Veneto e Campania.

Il Tar di Catanzaro addirittura riapre le scuole ma chiude se stesso. Come dire: le scuole sono sicure ma noi stessi del tribunale non siamo capaci di lavorare in sicurezza.

Domani 300mila studenti delle scuole secondarie rientreranno in presenza, al 50% e noi tutti speriamo che non succeda nulla perchè, come dice la Ministra, i banchi con le rotelle ci salveranno dal virus.

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