Le assegnazioni provvisorie in deroga aumenterebbero la supplentite e danneggerebbero le scuole del nord.
L’anno scolastico che si sta concludendo è stato contraddistinto per l’ennesima volta da una serie di situazioni che hanno visto le scuole del nord svuotate da quella ondata fresca di docenti venuti da ogni parte d’Italia, quei docenti che avevano fatto domanda chiedendo di essere inviati dove serviva la loro professionalità.
Ricordo ancora oggi che a settembre nella sola città di Milano ci si svegliò con un inizio anno scolastico disastroso. Mancavano all’appello oltre 2000 insegnanti assenti per svariati motivi tra mobilità algoritmica, assegnazioni provvisorie pazze e caos generale. Insegnanti di inglese, matematica, lettere “prestati” al paracadute del sostegno in Sicilia e nelle altre regioni del sud. E pensare che solo due settimane prima i DS li avevano sottoposti ad una selezione, quella della chiamata diretta, per tenerli a scuola per ben tre anni. Inutile! Due settimane di assenza per svariati motivi, poi a metà settembre tutti di nuovo altrove.