La maggior parte delle persone che ho potuto incontrare mi hanno riferito di avere una grossa confusione circa alcune figure che operano nell'ambito dell'intervento psicologico. Solitamente questa confusione riguarda le figure dello Psicologo, dello Psicoterapeuta, dello Psichiatra e dello Psicoanalista. Da qualche anno a questa parte si è aggiunta una nuova figura che ha alimentato ulteriori confusioni: parliamo della figura del Counselor.
In linea generale il Counselor è colui che svolge attività di Counseling. Il Counseling è un colloquio di consulenza che affronta solo problemi circoscritti della vita della persona, senza intervenire sugli aspetti psicologici. In Italia il Counselor non è riconosciuto come figura professionale; di fatto il counseling per legge è svolto dallo Psicologo. Il motivo appare molto chiaro: è impossibile affrontare nel counseling dei problemi circoscritti della vita senza che si vadano a toccare aspetti psicologici ed emotivi; dunque lo Psicologo ha una preparazione specifica in questo ambito che manca al Counselor. Al di là dell'aspetto legislativo che regola le professioni sanitarie, e che prevede il Counselor non riconosciuto a livello nazionale, mentre riconosce lo Psicologo - ponendo eventualmente la questione in ambito legale - la mia opinione da addetto ai lavori è che un Counselor non è abbastanza preparato ad affrontare il disagio psicologico di una persona. Per cominciare, il counseling deve essere considerato esclusivamente un colloquio di orientamento o di sostegno e non può avere alcuna valenza di tipo psicoterapeutico o psicoanalitico.