A sentir parlare il ministro dell’istruzione, la scuola è un luogo sicuro dove non ci si contagia e dove tutto funziona alla perfezione. Sono ormai frequenti le uscite secondo le quali tutto va liscio in una scuola sicura se si seguono le regole fissate dal ministero.


Basta poi scendere sulla terra e rendersi conto che la realtà sia ben diversa. Il dibattito sul rientro in presenza ha praticamente deviato l’attenzione dai veri problemi mai risolti da due anni.

Il 5 marzo 2020, la scuola, tutta, veniva chiusa in presenza. Si passava urgentemente ad una didattica a distanza senza strumenti e improvvisata. Sembrava fosse qualcosa di breve, qualche settimana e invece la scuola chiuse in DaD a giugno. Una estate intera, quella del 2020, a studiare le misure per rientrare in presenza ma nulla venne fatto. Anche in quel caso tra banchi a rotelle, plexiglass, distanziamento che mal si conciliava con le dimensioni delle aule, finì per non risolvere alcun problema. Nel giro di un mese la scuola andò di nuovo in DaD. E via, un altro anno tra alti e bassi senza alcuna soluzione.

Nel frattempo il nostro Ministro si accorge di quanto deleteria sia la DaD soprattutto senza norme chiare, strumenti a portata di mano e insegnanti stanchi e stremati. Promette che non si farà mai più DaD e nel 2021 si entra in presenza ma per la seconda volta ci si dimentica dei veri problemi. Per la seconda volta le classi pollaio rimangono, le distanze addirittura accorciate a discrezione dei DS come se a Catania ci fossero meno problemi che a Torino. Nel frattempo arrivano le mascherine dichiarate inutili e tanti proclami. Si parla di aumento di personale, di riduzione degli studenti nelle aule ma non avviene nulla. Bianchi arriva addirittura a mistificare la realtà. “Solo il 3% delle classi è over size” dirà, ma non porterà alcun dato a suffragare ciò che dice mentre i dati sono alla portata di tutti. Gli opendata del Ministero dicono altro

Si arriva al natale 2021 e la curva dei contagi sale vertiginosamente come già ci aspettavamo, complici anche tante altre liberà che il governo si è preso per salvare il Natale. I contagi salgono nonostante le scuole siano chiuse, dice Bianchi, quindi non è colpa della scuola. Come se la scuola fosse un luogo isolato dal resto del mondo. Ignora, il ministro, che uno studente positivo a sua insaputa in classe può contagiare molte persone anche per via del fatto che gli studenti alla primaria non sono quasi per nulla vaccinati, le mascherine sono inutili e il distanziamento un lontano ricordo.

E arriviamo ai nostri giorni. Ieri il Ministro ha detto: la scuola ha retto, i positivi sono quelli pre apertura, come se non sapessimo che per avere un risultato sugli effetti dell’apertura occorre aspettare almeno una decina di giorni. Il nostro ministro ignora anche il fatto che gli assenti, alunni e docenti, di fatto mettono in ginocchio la scuola. Ma non importa. La cosa che interessa è ignorare la realtà e dire sempre le stesse cose: la scuola è sicura e i contagi avvengono fuori. Varcati i cancelli il virus pare non passi.

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