In vista del voto, procedono le discussioni nelle commissioni istruzione e affari costituzionali al Senato sul DL 36. Da ciò che emerge pare che non ci siano punti di incontro tra i partiti ed il governo se non su pochi elementi.


La carta del docente pare sia salva, almeno per il prossimo anno scolastico 2022-23. In effetti sarebbe stato paradossale ridurla in vista degli incentivi alla formazione.

Sul reclutamento e sulla formazione nessuna modifica. Il Maxi emendamento rimane lì non approvato. Dentro c’è il salvataggio di 10mila cattedre che il DL 36 taglia per il 2026, aggiustamenti al sistema di reclutamento con intenzione di togliere i quiz e soprattutto modifiche al sistema della formazione che a quanto pare non piace a molti, soprattutto ai partiti che sostengono l’attuale governo.

I sindacati dal canto loro criticano fortemente il taglio dei posti sostenendo invece che sarebbe finalmente ora di mettere mano alla riduzione delle classi pollaio.

Bianchi aveva fatto sapere che il taglio è minimo e che in base ai dati tendenziali dovrebbe addirittura essere di 130mila cattedre. Un modo come un altro per dire: poteva andare peggio ma i calcoli non tornano visto che 130mila cattedre non giustificherebbero un calo di 100mila studenti nei prossimi 2 anni. un modo per addolcire la pillola che non è giustificato dagli oltre 15 miliardi del PNRR che dovrebbero essere investiti sulla scuola.

E’ lotta contro il tempo e pare entro oggi dovrebbero chiudersi le discussioni nelle aule delle commissioni, poi il testo blindato passerebbe alla camera che dovrebbe votarlo senza modifiche visto che il DL va convertito in legge entro il 30 giugno.

La lega è molto critica su tanti punti compreso il sistema di reclutamento che non piace, soprattutto alla luce dei risultati degli ultimi concorsi che hanno visto la bocciatura di un docente su 10 per via di quiz errati e non adeguati al tipo di selezione.

La votazione in Parlamento è prevista tra mercoledì e giovedì, quindi corsa contro il tempo. Non è escluso il ricorso alla fiducia vista l’importanza e la determinazione del Governo.

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